Coronavirus, Paolo Odone: "Il panico uccide le nostre imprese"
di Redazione
Le richieste di Confcommercio Genova al ministro Patuanelli
Il Coronavirus ha generato in queste settimane, oltre che gravi implicazioni di tipo sanitario, anche due importanti ricadute negative su tutto il paese: da un lato sotto l'aspetto sociale una sorta di apprensione collettiva che in taluni casi è sfociata in atteggiamenti di panico e dall'altro per quanto attiene il versante produttivo una frenata di ampi settori economici, in generale destinata purtroppo a crescere ulteriormente.
Paolo Odone, presidente Confcommercio Genova afferma: “Allineandoci alle richieste che sta portando avanti Confcommercio Nazionale nei confronti del Governo, che proprio oggi siede ad un tavolo con il Ministro Patuanelli, chiediamo la proroga delle scadenze fiscali e contributive; la moratoria dei mutui e l’attivazione del fondo centrale di garanzia; l’utilizzazione degli strumenti di cassa integrazione e del fondo di integrazione salariale anche in favore dei dipendenti di micro e piccole imprese; un sistema di indennità per i lavoratori autonomi; una mobilitazione straordinaria dei piani promozionali per l’export e della diplomazia commerciale a tutela del made in Italy e del turismo italiano; misure per il settore dei trasporti quali la sospensione delle tasse di ancoraggio nei porti, il rafforzamento della sanità marittima e la riduzione dei canoni di concessione demaniale per le imprese terminaliste dei porti".
Odone prosegue informando di aver sentito tutte le associazioni rappresentative dell’economia genovese e ligure trovandole pienamente concordi per costituire un tavolo congiunto presso la Camera di Commercio per ricondurre la problematica del coronavirus ai reali livelli di pericolo e per studiare tutti insieme le iniziative e le soluzioni a favore delle imprese che dovranno anche essere portate doverosamente all'attenzione della Regione Liguria in modo da offrire una concreta base di lavoro. Inoltre questa nuova problematica, che si somma ad una situazione di crisi già presente nel nostro settore, è un'ulteriore minaccia per le piccole imprese del commercio e del turismo.
Tra l’altro, le nostre piccole imprese sono da tempo preoccupate dall’ipotizzato sbarco in città di alcuni marchi della GDO. “I commercianti genovesi – termina Odone – se non ci sarà un’inversione di rotta, non credo possano sopportare a lungo il combinato disposto dei riflessi economici del coronavirus e della concorrenza dei grandi marchi. Esiste il rischio che scompaia il lavoro di tante generazioni con pesanti ricadute anche sul versante occupazionale”.
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