Coronavirus, il trasporto ferroviario intermodale: "Se si fermano le merci, si rischia il collasso"

di Marco Innocenti

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"Le restrizioni non riguardano le merci ma hanno effetti notevoli sulla logistica"

Coronavirus, il trasporto ferroviario intermodale: "Se si fermano le merci, si rischia il collasso"

"La crisi coronavirus ha pesanti ripercussioni sulle filiere logistiche italiane ed europee". Lo affermano, in una lettera aperta, molte categorie del trasporto ferroviario intermodale, tra cui Anita, Assofer, Assologistica, Fercargo, Fercargo Manovra, Fercargo Rotabili, FerCargo Terminal, Sos Logistica e Unione Interporti Riuniti. "Oggi l’Italia è in prima linea - prosegue la nota - con restrizioni imposte dal governo fra l'8 e il 9 marzo che non limitano direttamente il trasporto merci, ma tuttavia hanno effetti notevoli sulla logistica e sull’economia. Proprio in queste ore, inoltre, ulteriori azioni potrebbero essere intraprese per la tutela della salute pubblica in Italia e altri paesi europei".

"Particolare attenzione merita proprio la dimensione europea - prosegue Fre Cargo - considerando l’interdipendenza industriale delle aziende del nostro continente e la rapida estensione dell’epidemia in molti Paesi. L’economia italiana è strettamente connessa ai mercati del centro-nord Europa. Se i flussi di merce non funzionano, si rischia il collasso dell’intera economia. In questo contesto, il trasporto ferroviario, sia intermodale che convenzionale, riveste un ruolo strategico, in quanto movimenta grandi quantità di merce su lunghe distanze, con percorsi fissi e monitorabili, e con un utilizzo del personale limitato e facilmente controllabile dal punto di vista sanitario oltre ad un ben saputo minor impatto ambientale per tonnellata trasportata".