Coronavirus, il Consiglio dei ministri approva il decreto “Cura Italia”. 25 miliardi per l’emergenza

di Alessandro Bacci

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Il premier: "Una manovra poderosa, orgogliosi di essere italiani, ce la faremo"

Il consiglio dei ministri ha varato oggi il decreto "salva-Italia" con le misure economiche per fronteggiare l'emergenza coronavirus. In campo aiuti per medici, lavoratori, famiglie e imprese, un'iniezione di sostegno all'economia da circa 25 miliardi e finanziamenti mobilitati per 350 miliardi.
 
"Il governo è vicino alle imprese, i professionisti, le famiglie, alle donne e gli uomini, i giovani che stanno facendo enormi sacrifici per tutelare il bene più alto. Nessuno deve sentirsi abbandonato e questo decreto lo dimostra". Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo il Cdm. "Abbiamo appena concluso i lavori del Consiglio dei ministri: è un passaggio importante. Possiamo parlare di modello italiano non solo per la strategia di contrasto ma anche di un modello italiano per la strategia" di risposta economica all'epidemia del Coronavirus. "E' una manovra economica poderosa: non abbiamo pensato e non pensiamo di combattere un'alluvione con gli stracci. Stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese famiglie lavoratori. L'Ue ci segua. I primi segnali sono importanti. L'Italia promotrice di un messaggio a tutte le istituzioni Ue".

Infine il Premier Conte conclude: "L'Italia è promotrice di un messaggio che si estende a tutte le istituzioni europee. Avremo una conferenza con il G7. È una partita europea che va giocata con spirito di collaborazione. Con questo decreto non esauriamo il nostro compito, siamo consapevoli che questo non basterà. Oggi il governo risponde presente. Domani dovremo predisporre già nuove misure per ricostruire un tessuto economico-sociale fortemente intaccato da questa emergenza. Serve un piano di investimento con una rapidità che il nostro paese non ha mai conosciuto prima. Sono orgoglioso di far parte di questa comunità che ho l'onore di guidare. Tanti italiani sono in trincea, negli ospedali, nelle farmacie, nei supermercati. Tanti sono a casa ma li sostengono. Possiamo essere orgogliosi di essere italiani, ce la faremo."