Confronto fra i candidati, Bucci: "Tre zone sul mare per decentrare la movida". Dello Strologo: "Spostiamola nel Porto Antico"
di Marco Innocenti
Ma anche sconti sulle tasse per i locali virtuosi e trasporti gratuiti per il rientro a casa in sicurezza dei giovani
Nuovo confronto stamani fra i sette candidati sindaco che il 12 giugno si sfideranno per la poltrona di palazzo Tursi a Genova. Ad accendere un po' il dibattito, organizzato dal Secolo XIX al Palazzo della Borsa, inserendo qualche novità rispetto a quanto già dibattutto negli ultimi giorni, è stato soprattutto il tema della movida e del suo impatto, soprattutto sul centro storico e sulle notti insonni di molti genovesi.
"Abbiamo ben chiaro che, dalla mezzanotte alle 7 del mattino, bisogna spostare altrove il rumore - ha spiegato Marco Bucci - Per questo abbiamo individuato tre aree sul litorale, quindi non vicine alle abitazioni, dove vogliamo incentivare lo spostamento della movida nelle ore più tarde, allestendo un palco per la musica e stand per cibi e bevande. In più, vogliamo affrontare il problema del rientro a casa in sicurezza e per questo abbiamo pensato ad autobus gratuiti nelle ore della movida".
"E' un problema complesso - ha detto Ariel Dello Strologo - L'amministrazione deve lavorare per rendere sicuramente meno pesante l'impatto su molti cittadini ma non si deve pensare di andare avanti a colpi di divieti e proibizioni. Anche perché fino ad una certa ora c'è una movida di un certo tipo e noi dobbiamo lavorare per far sì che, nelle ore più tarde, questa non si concentri in una sola zona della città. Poi serve dialogdare con i gestori dei locali per far sì che la movida si possa spostare in aree non residenziali della città, come ad esmepio al Porto Antico. Qui si potrebbe pensare a dei truck, gestiti proprio dai locali del centro".
"La repressione non è la soluzione - ha risposto invece Mattia Crucioli - Vanno piuttosto incentivate attività di valore culturale e ricreative, dando una vera alternativa al mero bere e fumare. Il Comune in questo può essere un forte catalizzatore, attraverso la detassazione mirata ad alcune attività virtuose o, al contrario, scoraggiando attività negative come quelle del semplice spaccio di alcolici a basso costo".
"Serve un confronto fra gestori, cittadini e amministrazione - ha risposto Antonella Marras - ma soprattutto serve dare un'alternativa al solo bere, anche in un'ottica di prevenzione, per la salute dei nostri ragazzi". "Io vivo da anni nella zona del Porto Antico - ha spiegato invece Carlo Carpi - e vivo sulla mia pelle il problema della movida. Non vedo mai alcun controllo da parte delle forze dell'ordine ma, detto questo, penso fortemente che il centro storico debba restare vivo e vitale".
"Io voglio guardare il problema movida da un altro punto di vista - ha detto poi Cinzia Ronzitti - quello cioé dei nostri giovani. Negli anni molti spazi a loro dedicati sono stati chiusi. Al posto del Palasport, ad esempio, verrà creato un altro supermercato. Perché invece non creare uno spazio per i giovani, per la musica o per la cultura?". "La priorità è non concentrare la movida nel centro storico - ha affermato Martino Marzano - ma allargarla anche ad altre zone della città. Questo lo si potrebbe fare solo grazie a navette gratuite".
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