Confartigianato Cuneo, diminuzione autisti è problema per autotrasporto

di Carlotta Nicoletti

1 min, 30 sec

"Le imprese dell’autotrasporto sono state penalizzate dalle diverse crisi economiche che si sono succedute e da una situazione di perenni rincari che hanno colpito duramente il comparto, generando un ridimensionamento del volume d’affari"

Confartigianato Cuneo, diminuzione autisti è problema per autotrasporto

 

È allarme per la carenza di autisti da mettere alla guida di un Tir. Secondo un recente studio del Sistema Confartigianato, in Italia sono circa 22mila i camionisti che non si trovano sul mercato del lavoro. Negli ultimi 10 anni le imprese di autotrasporto hanno registrato una flessione di 21.248 unità. Se nel 2013 erano 101.935, nel 2023 sono scese a 80.687 (-20,8%) Nella classifica regionale il Piemonte si posiziona al quinto posto con una diminuzione di 2.907 unità.

Infatti, in Piemonte il numero delle imprese dell’autotrasporto alla fine del 2013 erano 7.024 unità, alla fine del 2023 se ne contano 4.927 (-29,85%), percentuale superiore alla media nazionale (-20,84%). La flessione si registra anche sul territorio della provincia di Cuneo nella quale oggi si registrano circa 730 aziende del settore.

«Le imprese dell’autotrasporto sono state penalizzate dalle diverse crisi economiche che si sono succedute – commenta Claudio Berardo, rappresentante provinciale Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo – e da una situazione di perenni rincari che hanno colpito duramente il comparto, generando un ridimensionamento del volume d’affari. Una categoria, quella degli autotrasportatori, che come più volte evidenziato si è trova spesso in enorme difficoltà».

«L’ipotesi, poi, di rialzo delle accise sul gasolio, previsto dal Piano strutturale di bilancio – continua Berardo – potrebbe rappresentare un’ulteriore mazzata per il comparto già a rischio estinzione. Inoltre, molti camionisti a breve andranno in pensione e, nel settore, il ricambio generazionale viene attivato solo in minima parte».

«Se non ci sarà un’inversione di tendenza – conclude Berardo – tra meno di dieci anni il comparto non sarà più in grado di far fronte a tutte le richieste di trasporto merci richieste dai committenti».

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