Concessioni, Gasparri a Fuori Rotta: "Ho chiesto ispezione alla procura di Genova"

di Marco Innocenti

"E' l'unica in Italia ad essersi occupata di queste cose, che non le competono: lavora contro le imprese"

Non c'è voluto molto perché l'atmosfera, in studio, si scaldasse: a Fuori Rotta questa settimana il tema è quello delle concessioni demaniali e il caos legislativo intorno alla loro proroga. Alla finestra ci sono centinaia di balneari che, da anni ormai, lavorano e investono nelle loro aziende. La legge italiana, la 145 del 2018, prevederebbe la proroga fino al 2023 delle concessioni ma l'Unione Europea ha stoppato tutto e, con la cosiddetta direttiva Bolkenstein ma non solo, ha dichiarato illegittime queste proroghe. Le concessioni, alla scadenza avvenuta il 31 dicembre del 2020, avrebbero dovuto essere messe a gara con evidenza pubblica ma così non è stato, complice l'accavallarsi della legislazione nazionale (più favorevole agli attuali concessionari) e quella europea. 

Fiumi di sentenze e svariati ricorsi al Tar non sono bastati per dirimere la questione, tanto che la Commissione Europea ha chiesto delucidazioni al governo italiano, minacciando l'avvio di una procedura d'infrazione. Il caos, insomma, regna sovrano e a rimanere con la patata bollente in mano sono stati i sindaci di mezza Italia: cosa fare? Applicare la legge italiana e rinnovare le concessioni fino al 2033 oppure bloccare i rinnovi e metterle a gara pubblica

"La norma italiana è vigente - ha tuonato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, collegato dal suo ufficio di Roma - L'Europa avvia una procedura d'infrazione ma queste durano anni e anni. Si applica quindi la legge italiana. Quando e se la procedura europea arriverà a conclusione, si vedrà cosa fare. La Procura qui non c'entra niente, io ho fatto un'interrogazione, chiedendo un'ispezione su Cozzi che s'intromette su cose che non gli competono, tant'è vero che i sindaci che io capisco benissimo sono stati convocati da Cozzi, altra cosa che non gli compete, prospettando una proroga di due anni. Ma questa proroga, poi, da dove arriva?”

“La procura delle repubblica di Genova è ente legislatore? - si domanda ancora Gasparri – Fa le proroghe? In questo modo la Procura fa un abuso gigantesco, con un'azione scorretta che spero venga stroncata da un'ispezione. L'Europa ci contesta la legge ma il processo si farà fra 3 o 4 anni. E' vigente la legge italiana e chi la disapplica, cioé la procura di Genova, va contro la legge. Ci sono molte sentenze che dicono che la legge va applicata e io non so perché Cozzi non vuole far applicare la legge, non è il commissario europeo”.

Interpellata da Telenord, la Procura ha specificato di aver dato il proprio parere su sollecitazione della Capitaneria di Porto, dopo che si era verificato il caso di una procedura penale per occupazione abusiva di una concessione che aveva poi portato anche ad un seuqestro. La Capitaneria, allora, aveva chiesto chiarimenti alla procura in merito ad eventuali casi analoghi che si sarebbero potuti verificare in futuro e, così, la procura stessa si era attivata per far sì che ciò non avvenisse. La finalità quindi non sarebbe stata quella di condizionare o ammonire ma piuttosto prevenire l'insorgenza di future situazioni problematiche.

“Non mi posso associare a quello che ho sentito contro la procura – ha precisato il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi – Non è che la procura si sia intromessa decidendo che la proroga fosse biennale. La Capitaneria di Porto ha chiesto alla Procura se questi concessionari fossero legittimi o abusivi perché la Corte di Giustizia aveva già dichiarato illegittima la prima proroga, quella fino al 2020. La procura è intervenuta su questa domanda ma la responsabilità delle decisioni non è della procura ma delle amministrazioni, nessuno ha mai preteso di andare a chiedere cosa fare alla procura, anche perché questo avrebbe debordato dalle sue competenze”.

“Noi in questo momento – ha aggiunto il vicesindaco - però dobbiamo tutelare i nostri balneari. Non possiamo correre il rischio che vengano sequestrate delle spiagge ai nostri balneari. Dopo di che non sta ai Comuni, che lo ricordo esercitano questa funzione che è statale, decidere se questo è giusto o sbagliato. C'è una procedura d'infrazione avviata, ci sono fiumi di sentenze, ce n'è stata una dal Tar della Campania che solo pochi giorni fa ha decretato che la legge debba essere disapplicata e noi oggi dobbiamo dare una soluzione. E questa decisione che noi oggi abbiamo trovato [prevedendo una proroga tecnica di due anni, ndr] dà proprio questa tranquillità e dà una continuità economica”.

"Voi a Genova siete sfortunati - ha detto ancora Gasparri - perché vivete e lavorate sotto la giurisdizione di una procura che a mio avviso si occupa di una cosa che non le compete. In altre zone della Liguria, le altre procure non hanno fatto la stessa cosa. L'unica in Italia che si è messa a parlare delle proroghe è quella di Genova. Nessuna procura altrove fa quello che fa la procura di Genova, contro le imprese".