Concessione Ponte Etiopia, indagati Spinelli, Sommariva e Signorini. L'azienda: "Tutto regolare"

di M.C.

1 min, 48 sec

La Procura approfondisce la gestione degli spazi portuali dopo la sentenza del Consiglio di Stato e iscrive tre nomi nel registro degli indagati

Concessione Ponte Etiopia, indagati Spinelli, Sommariva e Signorini. L'azienda: "Tutto regolare"

Per chi ha poco tempo

1️⃣ La Procura indaga sulla gestione del terminal multipurpose di Ponte Etiopia

2️⃣ Tra gli indagati l’imprenditore Aldo Spinelli, Mario Sommariva e Paolo Emilio Signorini

3️⃣ L’azienda contesta le accuse, evidenziando la regolarità delle operazioni

La notizia nel dettaglio

La concessione del terminal multipurpose di Ponte Etiopia è al centro di un’inchiesta della Procura, che ipotizza l’occupazione abusiva di oltre 140 mila metri quadrati di area portuale: la notizia è anticipata da Il Secolo XIX. Tra gli indagati figurano l’imprenditore Aldo Spinelli, il presidente del Gruppo Spinelli Mario Sommariva e l’ex numero uno dell’Autorità portuale di Genova Paolo Emilio Signorini. L’indagine si concentra sull’utilizzo degli spazi, che secondo la magistratura sarebbe avvenuto in modo difforme dalle previsioni, generando indebiti vantaggi economici.

Ipotesi di reato - Secondo il pubblico ministero Walter Cotugno, l’area assegnata alla Genoa Port Terminal, partecipata dal Gruppo Spinelli e dalla società Hapag Lloyd, avrebbe dovuto accogliere prioritariamente traghetti e merci varie. Tuttavia, l’attività principale sarebbe stata la movimentazione di container, portando a benefici non dovuti per l’azienda concessionaria.

Le responsabilità contestate - L’inchiesta individua ruoli specifici per ciascun indagato. Spinelli e Signorini rispondono della proroga della concessione avvenuta nel 2018 e della conseguente occupazione degli spazi, considerata irregolare. Sommariva è invece chiamato in causa per non essere intervenuto dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva dichiarato illegittima la concessione.

Acquisizioni documentali - La Guardia di Finanza ha raccolto documenti relativi alla gestione del terminal e notificato un invito a comparire a Mario Sommariva. L’obiettivo è chiarire se vi siano stati profili di illiceità nella conduzione delle operazioni portuali.

La difesa dell’azienda - Il Gruppo Spinelli respinge le accuse e sottolinea la regolarità delle attività svolte all’interno del terminal. La società afferma di avere già dimostrato la diversificazione dei traffici sulle banchine e di operare nel rispetto di un nullaosta-ponte ancora in vigore. Inoltre, evidenzia che la sentenza del Consiglio di Stato non ha carattere definitivo.

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