Comunali, il centrosinistra si tiene Albenga: Tomatis è il nuovo sindaco

di Fabio Canessa

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Battuto Calleri dopo il ballottaggio. Cade la roccaforte Novi Ligure con la vittoria di Cabella

Comunali, il centrosinistra si tiene Albenga: Tomatis è il nuovo sindaco
Riccardo Tomatis è il nuovo sindaco di Albenga. Il candidato del centrosinistra, che si è presentato senza simboli di partito, ha ribaltato il risultato del primo turno battendo al ballottaggio Gerolamo Calleri, appoggiato dalla Lega e dalle liste collegate a Giovanni Toti. Un testa a testa, quello del 26 maggio, che si è ripetuto nella seconda notte post voto, questa volta a favore di Tomatis: alla fine il vicesindaco uscente l'ha spuntata col 51,16% con una forbice di sole 256 preferenze sull'avversario. Al primo turno Calleri era arrivato primo col 44,06%, seguito da Tomatis al 39,84%. Decisivo probabilmente l'endorsement a sorpresa di Diego Distilo, da sempre uomo di centrodestra, che al secondo turno, dopo aver preso il 10,15%, ha appoggiato Tomatis scatenando una rissa social che ha inasprito la campagna elettorale. Al ballottaggio anche il piccolo comune spezzino di Maissana, 617 abitanti, dove il 26 maggio scorso finì in perfetta parità (193-193 voti) tra il sindaco uscente Egidio Banti (due mandati alle spalle) e lo sfidante Alberto Figaro. E proprio quest'ultimo è diventato primo cittadino riuscendo a convincere qualche elettore che non si era presentato alle urne: il secondo turno lo ha consacrato con 217 voti a 205. E se in Liguria il centrodestra, tolta Albenga, ha fatto comunque man bassa (Ventimiglia, Sanremo e Rapallo), non è diversa la situazione nei grandi comuni italiani al ballottaggio. I risultati vedono il successo della Lega, insieme al centrodestra, anche in un'altra storica roccaforte rossa, quella di Novi Ligure, città della Pernigotti. A vincere il ballottaggio è stato Gian Paolo Cabella, esponente del Carroccio, che ha avuto la meglio sul candidato del Pd, Rocchino Muliere. Per la prima volta, dal Dopoguerra a oggi, la città di Ferrara vira a destra ed elegge sindaco Alan Fabbri, lasciando il centrosinistra dietro di oltre dieci punti percentuali.  I ballottaggi per le elezioni in 186 comuni italiani si chiudono con la "storica vittoria" - come l'ha definita lo stesso neosindaco - del centrodestra nel capoluogo emiliano, con il ritorno a sinistra di Livorno - dopo la parentesi pentastellata di Filippo Nogarin - e con il successo del Movimento 5 Stelle nell'unico ballottaggio in cui era in corsa, quello di Campobasso. Il primo cittadino del capoluogo molisano, Roberto Gravina, non ha perso tempo e ha lanciato un messaggio chiaro agli alleati di governo. "Ora per la Lega - ha detto - tira una brutta aria". Tutt'altro che preoccupato sembra essere il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che con un tweet notturno ha esaltato le "straordinarie vittorie della Lega ai ballottaggi". "Abbiamo eletto sindaci dove governava la sinistra da settant'anni", ha detto. Chi ostenta soddisfazione è anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Anche lui affida ai social il suo commento politico, parlando di "belle vittorie e belle conferme" ribadendo che "l'alternativa a Salvini c'è ed è un nuovo centrosinistra". La tornata elettorale per i ballottaggi ha registrato, però, un forte calo dell'affluenza rispetto al primo turno, con un -16% figlio anche del primo weekend di sole dopo un maggio inaspettatamente piovoso. In molti, presumibilmente, hanno preferito restare al mare o godersi qualche giorno di riposo lontano da casa.