Vola l'export italiano in Giappone : +17% in 6 mesi

di Redazione

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Il console generale del Giappone a Milano spiega: "Un passo positivo grazie all'accordo di febbraio"

Vola l'export italiano in Giappone : +17% in 6 mesi

"L'export italiano verso il Giappone è aumentato del 17% nei primi sei mesi del 2019 grazie all'accordo di libero scambio fra Ue e Giappone dello scorso febbraio: un passo estremamente positivo che va in senso opposto alle politiche di protezionismo" sottolinea il console generale del Giappone a Milano, Yugji Amamiya tirando le prime somme dell'accordo nel corso del seminario organizzato da Comune di Genova e Camera di commercio al museo di arte Orientale Edoardo Chiossone, che raccoglie una delle più importanti collezioni d'Europa e può rappresentare un "ponte" per avvicinare ancora di più l'Italia e la Liguria al Giappone.

A sette mesi dall'applicazione dell'accordo di libero scambio l'export agroalimentare dall'Italia al Giappone, dicono i dati dell'Ufficio internazionalizzazione delle imprese del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, è cresciuto del 10,2%, +15,9% per i formaggi e il 17,1% per i vini (+26,4% per le bollicine). "I giapponesi amano molto la cucina italiana, e l'export ammonta a circa 10 miliardi, invece quello giapponese verso l'Italia è la metà, ma ci aspettiamo un incremento per thé giapponese, saké e manzo giapponese".

Significa opportunità per le aziende che esportano, "ma pure investimenti giapponesi in imprese italiane" evidenzia Umberto Donati, direttore della Fondazione Italia-Giappone, ricordando Ansaldo Sts ad esempio, di cui è azionista la giapponese Hitachi Rail, o la Hi-Lex, che a Chiavari ha rilevato la Lames e si occupa di automotive e alta tecnologia." L'accordo di partenariato cancella per le imprese che esportano in Giappone 1 miliardo di dazi l'anno e apre un nuovo mercato di 635 milioni di persone" spiega Luigi Attanasio, presidente della Camera di commercio di Genova, mentre Barbara Grosso, assessore alla Cultura del Comune di Genova  sottolinea la volontà "di riportare il museo Chiossone sul palcoscenico internazionale: la cultura come base per parlare di lavoro, economia e sviluppo".