Comizio Casapound, Bucci: "Se bloccassi, farei quello che si faceva prima del '45"

di Redazione

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"Si tratta di un partito e se nessuno mi dice che è illegale, io non posso impedire loro di parlare"

Comizio Casapound, Bucci: "Se bloccassi, farei quello che si faceva prima del '45"
In seguito alle polemiche sulla concessione dello spazio da parte del Comune a Casapound per il comizio conclusivo della campagna elettorale, in programma giovedì 23 maggio alle 18 in una piazza Marsala che si preannuncia blindatissima, il sindaco di Genova Marco Bucci ha risposto alle sollecitazioni che, da più parti, sono arrivate nelle ultime ore. "Ci sono tre livelli di competenza - ha detto Bucci - C'è la competenza del sindaco a autorizzare i luoghi dove si svolgono i comizi in campagna elettorale, c'è la competenza della Prefettura e del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che deve valutare che le iniziative avvengano in sicurezza e c'è infine la competenza di chi, come un procuratore o anche un semplice cittadino, può denunciare un partito come illegale. Come sindaco ho competenze rispetto al primo livello ma al momento non ho nessuna indicazione rispetto agli altri due e se io prendessi l'iniziativa di dire a qualcuno che non può parlare, farei esattamente come si faceva prima del 1945". Domani intanto si riunirà in Prefettura il comitato per l'ordine e le sicurezza pubblica: "Vedremo domani cosa verrà detto al comitato e vedremo se qualcuno dirà che questa organizzazione è illegale - ha detto Bucci - In uno di questi casi ci potrebbe essere motivo per non fare il comizio. Se questo non dovesse succedere il comizio si deve fare. Sembra un discorso nudo e tecnico - spiega ancora il sindaco - ma si tratta di un partito e se nessuno mi dice che è illegale o il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica stabilisce che il rischio è troppo alto, io non posso fare nulla".