"Close the gap", Coop Liguria in campo per le pari opportunità

di Marco Innocenti

Cinquanta lavoratori e lavoratrici coinvolte in "gruppi di miglioramento" per avanzare proposte che promuovano la parità di genere sul posto di lavoro

È stato presentato all’Ipercoop L’Aquilone di Genova, l’esito del percorso svolto da cinque gruppi di lavoratori Coop, formati da una decina di persone ciascuno e coordinati da un facilitatore, che si sono confrontati sul tema delle pari opportunità e del divario di genere, per capire come rendere l’organizzazione della Cooperativa ancora più inclusiva e rimuovere ogni ostacolo ai percorsi di carriera delle donne.

L’attività si è svolta in coerenza con la campagna nazionale “Close the gap”, che ha visto Coop impegnata a molti livelli sul tema della parità di genere e ha già raggiunto un primo importante obiettivo: ottenere la riduzione dell’iva sugli assorbenti dal 22 al 10%

Con circa il 70% di personale femminile, Coop Liguria è da sempre attenta al tema delle pari opportunità e, in linea con il resto del sistema Coop, ha percentuali di donne in ruoli direttivi tra le più alte del settore grande distribuzione. C’è però ancora molta strada da fare e iniziative come questa vanno proprio in quella direzione. 

Ai gruppi è stato chiesto di valutare il grado di inclusività della Cooperativa e di immaginare proposte per migliorare ulteriormente. Quel che emerso è che il clima è già molto positivo e improntato al confronto. In fase di selezione, la Cooperativa non discrimina tra uomini e donne, ma spesso accade che le donne facciano più fatica ad accettare proposte di avanzamento di carriera, a causa dei carichi familiari e di un retaggio culturale che le colpevolizza quando scelgono di mettere famiglia e lavoro sullo stesso piano.   

Inoltre, le caratteristiche specifiche del lavoro nella grande distribuzione non agevolano le donne, perché prevedono nastri orari molto lunghi e una presenza costante sul luogo di lavoro. I gruppi hanno dunque proposto di utilizzare di più lo smart working, laddove possibile, e di limitare la mobilità geografica richiesta ai Capi Reparto (o futuri potenziali capi) con carichi familiari importanti. Alla Cooperativa è stato chiesto anche di comunicare di più e meglio tutto quanto si fa già per aiutare il personale a conciliare meglio vita privata e lavoro, come la pianificazione a lungo termine delle presenze; il cosiddetto “lavoro a isole”, che consente una parziale autogestione dell’orario; l’attenzione costante al tema della formazione, soprattutto al rientro dai congedi di maternità; la possibilità, per i Capi donna, di usufruire di percorsi di rientro agevolati durante l’allattamento.

Coop Liguria è stata tra le prime imprese in Italia a dotarsi di un codice antimolestie (già nel 1998) e da anni ha istituito una Commissione per le Pari Opportunità, che lavora proprio per monitorare la composizione degli organici e valorizzare l’apporto fondamentale delle donne in Cooperativa.  

Per approfondire la riflessione effettuata internamente, la giornata di presentazione del lavoro dei gruppi ha ospitato la tavola rotonda  “Donne e lavoro: la ricetta cooperativa per superare il divario di genere”, alla quale hanno partecipato la presidentessa di Udi Genova Teresa Bruneri; il presidente di Coop Italia Marco Pedroni; la responsabile formazione e pari opportunità di Legacoop Liguria, Rosangela Conte; la responsabile formazione e selezione di Coop Liguria Francesca Zangani. All’evento sono stati invitati come uditori anche i centri antiviolenza di Genova.