Savona, i clochard, "il virus ha ammazzato tutto, siamo al limite della sopravvivenza"
di Michele Varì
"Non sappiamo dove mangiare e per i bisogni c'è solo la strada come per i cani"
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"E' arrivato il virus e ha ammazzato tutto, siamo al limite della sopravvivenza...".
E' il grido di allarme di una coppia di clochard incontrata ieri sotto i portici del centro di Savona: "Con la quarantena e la chiusura di tutti i negozi io ho perso l'unico lavoretto che avevo trovato" grida sbracciandosi la donna, "e per mangiare puoi solo andare dalle suore o sperare in qualche spicciolo. Per i bisogni dobbiamo fare come i cani, farla per strada, la verità è che siamo invisibili. Il comune dovrebbe offrire degli spazi, un locale, una cantina dove stare, dove lavarci. E io, poi, siccome ho un cane, posso dormire solo in spiaggia, sotto una tenda perchè nei dormitori non mi vogliono".
L'uomo invece per la notte ha un posto letto in una struttura: "La situazione per noi si è fatta davvero complicata, siamo al limite della sopravvivenza".
I due clochard affermano di non avere familiari che gli possono dare una mano.
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