Chiesa crollata sulla statale: ecco com'era prima della frana

di Michele Varì

4 min, 16 sec

Un viaggio irreale fra gli sfollati di Campo Ligure e Rossiglione che a volte non si sentono Liguria

Chiesa crollata sulla statale: ecco com'era prima della frana

È la campana della chiesetta del 1600 crollata sulla statale del Turchino a Campo Ligure l'immagine che colpisce di più dell'ondata di maltempo che ha investito tre paesi della Valle Stura.
Masone, Campo Ligure e Rossiglione nel giro di poche ore sono finiti prima sotto l'acqua e poi si sono risvegliati sotto il fango. Un pezzo di Liguria che a volte non si sente tale, come denuncia dura una donna sfollata dalla sua casa a Rossiglione allontanandosi con le valige in mano e lo sguardo più nero del cielo: "Siamo anche noi Liguria, non solo le Riviere e i posti delle vacanze". Non un proprio un messaggio da criptare. Quella vissuta fra Masone, Campo Ligure e Rossiglione è stata una notte da incubo. 
La pioggia è caduta  per tredici ore di fila, dalle 14 alle 3 di notte. In tutto sono stati 58 gli abitanti sfollati dalle loro case, 48 a Rossiglione, 10 a Campo Ligure. Le frane invece sono una quarantina e punteggiano il territorio, dalla statale 456 del passo del Turchino, bloccata in più parti, che hanno isolato i paesi del resto del mondo. E guardando alle tragiche esondazioni del Basso Piemonte, dove è morto il conducente di un taxi privato sorpreso da un fiume d'acqua mentre stava trasportando un cliente, ci si consola con il fatto che in Valle Stura c'è stato un solo ferito, a Rossiglione.
L'eccezionalità delle precipitazini nella vallata è sottolineata dai numeri ufficiali registrati dai pluviometri dell'Arpal: dalle 14 alle 3 di notte, con picchi di 78 millimetri fra le 15 e le 16, sono caduti 144 millimetri di pioggia. Un'enormità. Il comune meno danneggiato è Masone, in cui ci sono state solo due frane, lontane dal Paese. Campo Ligure è isolata, da una grossa frana sulla statale, e per raggiungere Rossiglione bisogna scavalcare tutti i binari della stazione, senza treni da ieri come l'intera linea per Acqui Terme, e poi camminare per un 1 km lungo la vecchia strada del Campasso, sull'altra sponda dello Stura.
Proprio su quella pendici, sulle colline del guado, una cascina appena ristrutturata è scivolata a valle, e a vederla dal basso fa paura, per fortuna la coppia che vi abita era stata evacuata la sera prima: avevano notato che i pavimenti e i muri si stavano deformando.
Rossiglione invece dopo essere andata sott'acqua, con i cittadini soccorsi con i gommoni dai pompieri nel sottopasso della stazione, vive una notte di paura per le frane. Due palazzine delle zona Airenta sono state evacuate. Gli sfollati avevano a disposizione palestre e altri ricoveri, ma li hanno rifiutati trovando riparo in altre sistemazioni per conto proprio. Fra queste anche la donna che ha denunciato che pure Rossiglione è in Liguria. Non sono mancate le storie da libro cuore, come il gatto Matisse, sparito dopo la frana e ritrovato la mattina successiva dalla padrona.
Nel primo pomeriggio in Valle Surla a dare conforto ai sindaci dei tre comuni è arrivato il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli che ha preso parte ad una riunione del Com (Comitato Operativo Misto) nel comue di Campo Ligure insieme ai tre sindaci. Gianni Oliveri (Campoligure), Katia Piccardo (Rossiglione) ed Enrico Picccardo, e al presidente della regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore della Protezione Civile regionale Giacomo Giampedrone. C'era in una delle sue prime apparizioni pubbliche la neo prefetto di Genova Carmen Perrotta. Toti poi andrà anche a fare visita all'ospedale San Martino di Genova all'unico ferito, un abitante di Rossiglione: le sue condizioni sono buone. 
Il primo passo per far rialzare la Valle Stura è stata la richiesta dello stato di emergenza al governo. Lo ha annunciato Borrelli e lo ha confermato Toti, che ha ipotizzando che la Valle Stura potrebbe essere collegata allo stato d'emergenza per il martoriato basso Piemonte alluvionato in queste ore. 
Nella riunione a Campo, a cui hanno parlato anche i tecnici di Anas, deputati al risanamento delle frane, non si è parlato solo di evacuati e danni, ma pure di una delle priorità solo a prima vista meno importante: salvarte e portare il fieno a 100 mucche rimaste isolate nel pascolo sociale di Mongrosso, sopra Rossiglione: Toti per farlo si è detto disponibile a mettere a disposizione l'elicottero della regione.
Il governatore ha proposto che i tre paesi possano essere aiutatiu dagli altri comuni della Liguria, con il coordinamento dell'Anci, l'associazione che li riunisce tutti.
Ma gli abitanti della Valle Stura per rialzarsi non hanno aspettato. Ieri in giro tanta gente che spalava fango. Come le decine di persone che hanno aiutato il titolare di una falegnameria e gli abitanti di case danneggiate da una frana a Campo Ligure. 
Lo smottamento che ha colpito più di tutti e gettato un velo di tristezza su tutti però rimane quello ha fatto crollare sulla statale la chiesetta del 1600 appollaiata sulle colline, era impossibile non vederla transitando da lì: sull'asfalto, fra i resti delle pareti affrescate c'è la campana: "Appena la recuperemo l'affideremo al parroco" assicura un volontario che sta spalando fango. Anche questo un modo per ricominciare. Nelle immagini l'antica Pieve com'era prima e la foto scattata ieri dopo il crollo.

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