Chiavari, arrestati in tre per spaccio: uno dei pusher cerca di fuggire saltando in mutande dal terrazzino

di Filippo Serio

1 min, 32 sec

Operazione "Eagles" della polizia di stato in collaborazione con Constantine e Nagut dell'unità cinofila: per i due pusher più giovani anche il reato di estorsione

Chiavari, arrestati in tre per spaccio: uno dei pusher cerca di fuggire saltando in mutande dal terrazzino

Constantine e Nagut, i due cani dell'unità cinofila della Questura, protagonisti dell'operazione "Eagles" in cui la polizia di stato sabato sera ha arrestato per spaccio tre uomini residenti nel levante ligure: per i due più giovani si è aggiunto anche il reato di estorsione.

L’operazione è iniziata alla fine dell’estate quando, a seguito di  alcuni servizi mirati, i tre uomini sono stati fermati e trovati in possesso di cocaina pronta allo smercio.

Nello specifico due dei tre sono stati colti in flagranza in una piazza centrale di Lavagna mentre cedevano cocaina. Il terzo pusher è stato invece sorpreso all’interno di un locale pubblico nel cui bagno aveva nascosto alcuni involucri contenenti 50 grammi di cocaina pronti per la cessione.

Dagli accertamenti svolti, è emerso che i tre pusher spacciavano da tempo hashish e cocaina.

I due più giovani, che sono cugini, svolgevano la loro attività prevalentemente nel fine settimana, spostandosi con la loro auto in orario serale/notturno tra Chiavari e Lavagna dove contattavano i clienti all’interno di locali del lungomare di Chiavari, ed in particolare in due bar di Cavi Arenelle. Il 35enne, invece, spacciava prevalentemente nell’entroterra chiavarese.

I due cugini si sono resi colpevoli anche del reato di estorsione in quanto hanno minacciato un acquirente che doveva loro dei soldi. Durante l’esecuzione delle misure cautelari di sabato scorso ci sono stati dei momenti concitati in quanto all’arrivo della Polizia il 24enne ha provato a fuggire saltando in mutande dal terrazzino al primo piano della sua abitazione, ma è stato prontamente fermato dagli agenti appostati sotto l’edificio.

Tutti i tre soggetti, già noti alle forze dell’ordine per precedenti di spaccio, sono stati condotti al carcere di Marassi. Si fa salva la presunzione di innocenza.