Centrodestra, Toti: "Berlusconi? Sarà stato un po' nervoso"
di Fabio Canessa
1 min, 36 sec
Il presidente ligure insiste: "Chiamatele primarie o come volete, serve più democrazia"
"Berlusconi sarà stato un po' nervoso. D'altra parte chi critica e chiede qualcosa suscita sempre un po' di malumore. Ritengo che ciò che chiedo non sia nulla di più di quello che chiedono i nostri elettori: ovvero un percorso di rinnovamento delle idee, delle facce, delle persone e un percorso di democratizzazione". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a Genova a margine di una conferenza stampa commenta la reazione di Silvio Berlusconi all'assemblea nazionale di Forza Italia a cui il governatore ligure non ha partecipato.
"Forza Italia è l'ala moderata della coalizione di centrodestra in maggiore sofferenza, gli elettori fuggiti sono tanti. Le liste civiche si moltiplicano ovunque ed è un bene perché sono vicine ai territori ma è anche un male perché la frammentazione del nostro mondo continua", ha detto ancora Toti.
"Per stare tutti insieme non basta una parola d'ordine, non basta una manifestazione. Servono duro lavoro, mettersi in discussione, aprirsi a nuove idee, contarsi per sapere quali sono le idee che piacciono ai nostri elettori. Quindi serve un percorso di confronto e democrazia - ha detto -. Se questo infastidisce qualcuno mi dispiace, ma l'unico che non deve essere innervosito è il presidente Berlusconi che nessuno ha mai messo in discussione. Io mi innervosirei se fossi uno dei tanti che da troppo tempo applaudono senza chiedersi che cosa e perché applaudono. Soprattutto per quanto tempo potranno farlo ancora prima che gli elettori li mandino a casa?".
A Forza Italia serve "un percorso di democratizzazione, chiamatele come volete: confronto aperto, caucus, primarie, Giochi senza frontiere, il nome francamente mi interessa poco". Lo afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti stamani a Genova a margine di una conferenza stampa. "Parlo di un confronto aperto dove partecipino tutti i nostri militanti ed elettori - sottolinea -, senza congressi un filo riduttivi, dove in città da 3 milioni di abitanti 300 delegati si ritrovano pensando di decidere le sorti del mondo, mi sembra un filo mitomanico".
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