Caso toti, usciti i tre leader regionali del centrodestra dopo il vertice:" Le dimissioni? Nemmeno citate. Sosterremo il presidente”

di Carlotta Nicoletti

Savi: “La scelta di non dimettersi si deve alla necessità di aprire una finestra di dialogo politico per individuare le migliori scelte per i cittadini"

"L'incontro col presidente Giovanni Toti è stato approfondito e costruttivo. Abbiamo tracciato un percorso condiviso per la nostra Regione e dato la nostra solidarietà e vicinanza, umana e personale. Con lui abbiamo condiviso l'importanza di proseguire quel percorso di crescita iniziato insieme nel 2015 e di portarlo avanti fino alla fine del mandato. L'auspicio è che si possa continuare con Toti nuovamente nel suo ruolo e con una riconquistata agibilità politica". Così in una nota Matteo Rosso, Edoardo Rixi e Carlo Bagnasco, segretari regionali rispettivamente di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia in Liguria. al termine dell'incontro con Giovanni Toti, autorizzato dai magistrati, presso la sua abitazione di Ameglia. "Senza entrare nel merito di indagini che rispettiamo insieme al lavoro dei magistrati - prosegue la nota -, ci auguriamo che possano venire meno le esigenze cautelari e che il mandato elettorale possa essere mantenuto nel rispetto contestuale del voto degli elettori in una fase di indagini preliminari che non prevede dimissioni, nemmeno citate nel corso del nostro incontro. Sosterremo il presidente e tutta la giunta per continuare un lavoro non facile, ma importante e impegnativo per il quale, nel prosieguo, ciascuno di noi avrà necessità del confronto col proprio responsabile nazionale del partito. Ringraziamo il presidente ad interim Alessandro Piana che da oltre un mese regge la Regione con grande impegno e professionalità e, insieme a lui, tutti gli assessori della giunta e i consiglieri regionali di maggioranza che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, convinti che la strada tracciata sia quella più rispettosa nei confronti dei liguri. Andiamo avanti con convinzione perché la Liguria non si può fermare". 

“Il presidente Toti sta bene e non perde tempo rispetto alla preparazione della sua difesa”. Lo ha detto l’avvocato di Giovanni Toti, Stefano Savi all’uscita dall’abitazione dove si trova ai domiciliari proprio il presidente sospeso di regione Liguria. A bordo con lui c’erano i protagonisti di questo secondo incontro, il viceministro e segretario della Lega Liguria Edoardo Rixi, il deputato e coordinatore ligure di Fratelli d’Italia Matteo Rosso, e il coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco che però hanno deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione. All’incontro non ha partecipato la Lista Toti Liguria, già incontrata per il tramite della delegazione di Giunta lunedì scorso e rappresenta politicamente dallo stesso Toti.

Savi aggiunge: "Ai responsabili politici dei partiti Toti ha ribadito la necessità di rivendicare con forza e determinazione, da parte di tutte le forze di maggioranza, i risultati raggiunti in questi nove anni di Governo, sia in termini di amministrazione che di risultati elettorali. La Liguria oggi, grazie alla ricetta politico-economica portata avanti dalla Giunta è certamente uno dei territori maggiormente in crescita sotto ogni profilo: Pil, occupazione, turismo, investimenti in infrastrutture, investimenti privati, con grande beneficio per l’intero tessuto sociale. E la coalizione che Governa la regione, con un equilibrato sodalizio tra forze civiche e partiti, ha invertito, fin dal primo Governo Toti, nel 2015, la tendenza elettorale della Regione, che, tradizionalmente orientata al centro-sinistra, oggi vede la stragrande maggioranza dei cittadini governati da amministrazioni di centro-destra e civiche. l Presidente ha chiarito che la sua decisione di non dimettersi, lungi dal voler alimentare uno scontro tra politica e giustizia, deriva dalla necessità di aprire sul futuro una finestra di dialogo con tutte le forze politiche, sociali e amministrative, per valutare le scelte migliori per i cittadini.  Non appena gli impedimenti al confronto oggi causati dalle misure volute dai magistrati verranno meno, siamo certi nel più breve tempo possibile, sarà possibile avviare tale confronto, nel rispetto della autonomia della politica e con gli spazi dí dialogo necessari. L’equilibrio tra il diritto/dovere di Governo derivante dal voto diretto dei cittadini e le ragioni dell’inchiesta debbono vedere interessate e coinvolte tutte le forze politiche che gli elettori hanno delegato alla amministrazione col loro consenso.
Siamo certi che sia interesse della magistratura garantire ai cittadini questo equilibrio fin dai prossimi passaggi giudiziari".