Caso Toti, Orlando (Pd): "Iimpedire che crisi del totismo diventi recessione"

di Redazione

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"La Liguria non deve perdere le occasioni del Pnrr"

Caso Toti, Orlando (Pd): "Iimpedire che crisi del totismo diventi recessione"

"Oggi noi abbiamo una grande responsabilità che è quella di impedire che la crisi del totismo diventi recessione economica. Questo è il punto politico che noi dobbiamo affrontare". Lo ha detto l'onorevole Andrea Orlando a Imperia commentando l'inchiesta che ha visto finire ai domiciliari il governatore della Liguria Giovanni Toti. "Vogliamo rompere con questo sistema, ma non vogliamo il tanto peggio o il tanto meglio - ha aggiunto -. Ci rivolgiamo a tutte le forze imprenditoriali, economiche e del lavoro per dire che vogliamo, anche se in modo radicalmente diverso, che la Liguria non perda le occasioni che sono determinate da una serie di investimenti già programmati con il Pnrr e con il fondo complementare".

Sempre sull'inchiesta genovese, Orlando ha detto: "In più occasioni ho sottolineato che la Liguria non è la Lombardia e neppure il Piemonte, che hanno un'economia privata così potente da poter disinteressarsi completamente da quello che è l'esito degli investimenti pubblici. Al momento la Regione è in ostaggio di questa vicenda: stanno arrivando 11 miliardi di investimenti, la sanità è completamente fuori controllo e la destra deve rispondere se la Liguria può permettersi il lusso di rimanere paralizzata a causa di una vicenda sotto gli occhi di tutti".

Anche la sanità è in una situazione "disastrosa" ha detto Orlando: "La Liguria è una regione in cui puoi aspettare quasi un anno per avere un appuntamento per una visita oncologica o cardiologica, ma è anche una regione nella quale, stranamente, in pochi giorni puoi avere una concessione al Porto di Genova. Quando i cittadini non sono più uguale davanti alle istituzioni, non c'è più il principio di democrazia, senza bisogno di dittature o milizie armate".

Sugli incontri di Spinelli avuti anche col precedente governatore della Liguria, Claudio Burlando, ha affermato: "La politica deve avere incontri con tutti, ma un conto sono quelli in cui si discute sulle prospettive del porto e un conto quelli in cui, alla luce di concessioni rilasciate, si chiedono finanziamenti per la campagna elettorale. Sono due cose completamente diverse".