Caso Toti, ministro Zangrillo: "Processi non sui media ma in tribunale, preoccupazione per sviluppo Liguria"

di Simone Galdi

"Auspico che il presidente possa essere interrogato in fretta"

Dobbiamo evitare di fare i processi sui giornali, quando leggo di stralci di intercettazioni, rimango sempre abbastanza colpito perché è evidente che hanno un impatto sull'opinione pubblica, i processi non si fanno sui giornali ma nelle aule giudiziarie". Così il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo in visita a Genova interviene sull'inchiesta in Liguria.

"In questo momento dobbiamo soltanto sperare che si accorcino i tempi per dare la possibilità a Toti di esprimersi e portare la sua verità, quindi auspico che possa essere interrogato in fretta e chiarire la sua posizione, creando i presupposti per poter garantire continuità all'attività che ha svolto la Regione Liguria in questi anni - ha detto Zangrillo -. È chiaro che c'è preoccupazione perché la Liguria sta facendo un lavoro importante e straordinario, quindi è necessario garantire le condizioni affinché si prosegua nelle attività che in questi anni hanno consentito alla Regione e a Genova di voltare pagina lavorando per lo sviluppo con grande efficacia".

"Dopo Tangentopoli si cancellò il finanziamento pubblico ai partiti e si definì una normativa per dare l'opportunità ai privati di sostenere le attività politiche. Quanto successo negli ultimi anni mi sembra che dimostri che probabilmente la soluzione trovata è stata affrettata e quindi dobbiamo avere la maturità di pensare al finanziamento pubblico ai partiti non come uno scandalo". Lo sostiene il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo a Genova per un convegno commentando quanto emerso dall'inchiesta in Liguria. "Finanziare l'attività dei partiti significa dare la possibilità a chiunque di impegnarsi in politica - ha detto -, la politica non è un esercizio soltanto per i ricchi o per chi ha la possibilità di spendere le risorse del proprio patrimonio per fare attività verso la cosa pubblica. Credo che vada ripensato l'approccio che c'è stato sul finanziamento pubblico ai partiti".

 "Riformare la giustizia non è un vezzo di qualcuno o un'idea che si è messo in testa qualcuno pervicacemente, è la necessità di rappresentare il nostro Paese come un Paese che funziona. Quando i processi civili durano decine di anni è difficile pensare che un investitore possa venire a investire in Italia". Così il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo oggi a Genova interviene sull'annunciata presentazione della riforma in Consiglio dei ministri entro maggio. "Il Governo quando si è insediato ha proposto una serie di riforme, una è la riforma della giustizia, un impegno che ci siamo presi con i cittadini, non vedo per quale motivo dobbiamo declinare l'impegno. - commenta - Riformare la giustizia significa dare un messaggio anche agli investitori internazionali, il sistema di giustizia italiano non funziona bene e diventa un deterrente per gli investitori stranieri a investire nel nostro Paese, che invece ha delle straordinarie opportunità".

"Il modello Genova è un modello virtuoso, lo dimostrano i fatti. Ciò che è successo in Liguria in questi anni, aspettiamo di capire se ci sono state delle storture". Così il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo oggi a Genova risponde a una domanda sul rischio di uno stop ai progetti in Liguria a seguito dell'inchiesta che ha portato il governatore Toti agli arresti domiciliari. "Penso che Genova e la Liguria abbiano dimostrano in questi anni che le cose si possono fare, - dichiara Zangrillo - quello che è importante è far accadere le cose, mi sembra che questo Comune e Regione lo abbiano dimostrato". I progetti in corso in Liguria a partire dalla nuova diga del porto di Genova, ha concluso il ministro "devono assolutamente andare avanti".