Caso Toti: oggi interrogatorio. Fontana, governatore Lombardia, lo difende, "Accuse stiracchiate, una pesca a strascico"

di Redazione

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"Le contestazioni appaiono sempre più frutto di una interpretazione piuttosto che di una concreta realtà"

Caso Toti: oggi interrogatorio. Fontana, governatore Lombardia, lo difende, "Accuse stiracchiate, una pesca a strascico"

Oggi Giovanni Toti si confronta con Luca Monteverde e Federico Manotti, pm che lavorano all'inchiesta sullla corruzione in Regione. Intanto il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha attaccato l'inchiesta di Genova che coinvolge il suo collega ligure Giovanni Toti (nella foto, i due). Rispondendo alle domande delle agenzie italiane a margine di una visita a Washington, ha osservato che le contestazioni appaiono "sempre meno comprensibili e sempre più stiracchiate, sempre più frutto di una interpretazione piuttosto che di una concreta realtà". E ha definito gli arresti domiciliari una "misura bizzarra" per i tempi e per un reato che sarebbe proseguito dal 2020 al 2022.
 

"Una pesca a strascico? Una espressione poco giuridica ma molto efficace", ha replicato.

 "Leggendo illegittimamente, come fanno tutti, le carte sui giornali mi sembra di dire che le contestazioni siano sempre meno comprensibili e sempre piu' stiracchiate e sempre piu' frutto di una interpretazione piuttosto che di una concreta realta'", ha detto Fontana. "Sono convinto - ha spiegato - che gli arresti domiciliari (per Toti, ndr) siano una misura bizzarra per un reato che presuntamente sarebbe iniziato nel 2020 e sarebbe proseguito nel 2021 e nel 2022, con un provvedimento cautelare chiesto a fine 2023 e arrivato a maggio 2024: diciamo che non la presenterei come tesi di laurea per rappresentare come funziona propriamente il procedimento giudiziario in Italia".

"Anche perche' - ha proseguito - uno si chiede 'ma se tu sai che quel certo governatore sta commettendo un reato nel 2021 e poi sai che lo commette ancora nel 2022 e lasci che lo commetta anche nel 2023...'. Beh a me risulta che ci sarebbe forse qualche dovere del pubblico ministero per impedire che il reato possa continuare ad essere perpetrato".

Parlando sempre dell'inchiesta di Genova, Fontana ha poi dichiarato che "ci sono dei reati che non esistono e che non vengono perseguiti e ci sono invece dei reati che esistono e per consuetudine non vengono perseguiti. E' una cosa curiosa... dovremmo introdurre nel codice di procedura il reato non perseguibile".

Il governatore della Lombardia ha poi fatto una osservazione di carattere generale. "Si torna - ha spiegato - al discorso di fondo: se non vogliamo che la politica venga finanziata dal pubblico o accettiamo che venga finanziata dal privato, ed è normale che il privato finanzi chi ha idee e propone scelte più affini alle sue sensibilità, oppure lasciamo che la politica non possa essere finanziata neppure dal privato e allora la porta si apre ai ricchissimi. In tal caso io mi ritiro".