Caso Toti, dagli atti pressioni di Spinelli anche sul sindaco Bucci

di Redazione

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Lo si legge nella richiesta di misure cautelari della Procura, in un paragrafo intitolato "Le pressioni di Aldo e Roberto Spinelli"

Caso Toti, dagli atti pressioni di Spinelli anche sul sindaco Bucci

Le manovre di accerchiamento di Aldo Spinelli, imprenditore agli arresti domiciliari come il Governatore della Liguria Giovanni Toti e il suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani nell'indagine su una presunta corruzione e corruzione elettorale, riguardavano pure il sindaco (non indagato) di Genova Marco Bucci. Anche su di lui l' ex presidente del Genoa e del Livorno avrebbe fatto pressing pur di ottenere la concessione trentennale del Terminal Rinfuse, uno dei capitoli al centro dell'inchiesta. Lo si legge nella richiesta di misure cautelari della Procura, in un paragrafo intitolato "Le pressioni di Aldo e Roberto Spinelli". E stando a queste carte viene a galla una storia diversa rispetto a quella che il patron del Gruppo avrebbe raccontato, per difendersi, durante il suo interrogatorio di garanzia: l'altro ieri avrebbe parlato di "pressioni" da parte del Presidente ligure il quale "non avrebbe fatto nulla per lui" e dunque "millantava".

Oltre all'ipotesi di "una raccolta di informazioni denigratorie" nei confronti dei componenti del board dell'autorità portuale, in particolare Rino Canavese, contrari a una proroga della concessione così lunga vista la futura realizzazione della diga foranea, nel novembre 2021 l'imprenditore aveva chiamato Toti e gli aveva "proposto un incontro insieme con il Sindaco Bucci". Il quale qualche mese prima aveva già partecipato a una riunione in Regione sulla concessione e la sua durata. Il proposito degli Spinelli di contattare il primo cittadino puntava a una richiesta di intervento su Giorgio Carozzi, rappresentante del comune in seno al Comitato di Gestione che in quel momento si era messo di traverso anche con Andrea La Mattina (rappresentante della Regione), per fermare i loro piani "speculativi" che puntavano a incrementare "il valore economico del gruppo Spinelli".

Spinelli il 20 novembre si metteva in contatto con Bucci e concordavano di vedersi la settimana successiva a una cerimonia ufficiale a Montecarlo. E appena chiusa la conversazione il sindaco chiamava Carozzi: "Allora, stammi a sentire...allora ci sono alcune cose che devono andare assolutamente bene e ti dico quali sono...in comitato." Sulla questione della durata della concessione del terminal, il componente del comitato, manifestava disponibilità per una concessione di 10 anni ma Bucci cercava di far capire che questo "scontentava" e che si sarebbe dovuto trovare "una via di mezzo".

Spinelli aveva insistito, è scritto nell'atto, pure con Gianluigi Aponte (non indagato), fondatore e proprietario di Msc, affinché parlasse lui "direttamente" con Bucci per far cambiare idea a Carozzi. Come si evince da una telefonata intercettata, lo aveva sollecitato a fagli arrivare "inequivocabile il messaggio" che "vogliamo trent'anni. Sennò andiamo in Procura". Inoltre l'imprenditore 84enne ribadiva che" era necessario chiamasse Bucci e Toti per orientare i voti dei rappresentanti del Comune e della Regione in seno al Comitato di Gestione". Affinché passasse la delibera erano necessari tre voti e solo il presidente del porto Paolo Emio Signorini, ora in carcere, era favorevole. Gianluigi Aponte, il 23 novembre, riferiva a Spinelli, di aver parlato con Bucci, "quale lo aveva rassicurato che era tutto a posto e che avrebbe dato istruzioni per trent'anni". Carozzo e La mattina infatti, nonostante le loro perplessità, alla fine votarono a favore. L'unico contrario fu Canavese. Per l'accusa per velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent'anni della concessione il Gruppo Spinelli ha versato, con 4 bonifici distinti, 40 mila euro al Comitato Toti.