Carige, il Fitd approva l'intervento con Ccb: "È la soluzione definitiva"

di Fabio Canessa

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Maccarone: "Coi Malacalza abbiamo parlato, serve che votino". I piccoli azionisti: "Non escludeteci"

Carige, il Fitd approva l'intervento con Ccb: "È la soluzione definitiva"
"Abbiamo deliberato gli interventi a favore di Banca Carige secondo quello che era il programma" e "siamo fiduciosi che questa sia la soluzione definitiva dei problemi". Lo ha detto il presidente del Fitd, Salvatore Maccarone, al termine della riunione del Fondo Interbancario che ha messo a punto una proposta vincolante per mettere in sicurezza banca Carige. "Siamo soddisfatti perché per quanto riguarda il nostro compagno di viaggio è un gruppo nuovo, coeso, efficiente e ben patrimonializzato", ha aggiunto Maccarone parlando di Cassa Centrale Banca (Ccb), partner del Fondo Interbancario nel piano di ripatrimonializzazione di Banca Carige. "C'è uno spirito adeguato, chiudiamo in bellezza prima di andare in vacanza", ha detto Maccarone. Con i Malacalza "ci siamo parlati. Io credo che dopo le decisioni che abbiamo preso è verosimile che l'operazione possa proseguire. Senza il loro contributo abbiamo detto parole a vuoto. L'importante non è tanto quanto mettano in sottoscrizione ma che votino l'aumento". C'è un impegno? "Più che un impegno è un'aspettativa ragionevole", ha spiegato ancora Maccarone. Intanto, in vista della stretta finale sulla “nuova” Carige, i piccoli azionisti fanno sentire la propria voce con i commissari e lanciano un monito: “Se non ci ascoltassero sarebbe un pessimo elemento in fase di rilancio della banca, ci sarebbe un dissenso molto marcato”. Nel contempo c’è però fiducia nel fatto “che i commissari facciano in modo di non trascurarci – spiega Silvio De Fecondo, presidente dell’Associazione Piccoli Azionisti dell’istituto genovese – Guardiamo a quel che verrà con grande attenzione”. L’assemblea che sarà convocata entro fine settembre dovrebbe accettare l’offerta del Fondo Interbancario e della Cassa Centrale Banca del Trentino ma “la possibilità di avere azioni a sconto – prosegue De Fecondo – deve essere estesa anche ai vecchi soci. D’altra parte col 36% di azioni, seppur diluite con l’aumento di capitale, siamo il soggetto più importante”. Intanto, proprio in queste ore, i commissari hanno convocato l’associazione per discutere di alcune richieste già avanzate. “Un segnale di attenzione che ci auguriamo possa sfociare in termini concreti” conclude De Fecondo.