Genoa, ottima la prima: prova di forza della squadra di Blessin

di Gessi Adamoli

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Genoa, ottima la prima: prova di forza della squadra di Blessin
Buona, anzi ottima, la prima. Nel debutto in una competizione ufficiale il Genoa ha letteralmente dominato il Benevento ovvero non solo un avversario della stessa categoria, ma una delle squadra più quadrate e con tanti giocatori di mestiere che la serie B la conoscono benissimo.
Il Genoa nel suo undici iniziale aveva invece tutti giocatori che hanno giocato in serie A ad eccezione del portiere Martinez che però viene dalla Bundesliga tedesca ed ha addirittura una presenza nella nazionale spagnola. E il punto sta proprio nel diverso spessore tecnico che la squadra rossoblù può mettere in campo a differenza degli avversari. Esistono valori assoluti e valori relativi, così in B fanno la differenza giocatori che, non è dato sapere se per scarsa qualità o problemi di ambientamento, nella massima serie hanno faticato. Per esempio Gudmundson, autore non solo di una doppietta ma anche di una prestazione maiuscola a tutto campo. Al punto che Massimiliano Lussana, il suo principale detrattore, ha dovuto ammettere: “Ha giocato benissimo”. E se il Derby del Lunedì non fosse in pausa estiva sarebbe stato pronto a cospargersi il capo di cenere al cospetto di Claudio Onofri. Pinuccio Brenzini, col quale ho seguito la partita, si stropicciava gli occhi nel vedere in cabina di regia un ispiratissimo Badelj, per altro già rigenerato dalla cura Blessin nel finale della scorsa stagione. “Ma lui sta alla serie B come Modric alla Champions!”. Un'iperbole certo, anche se il capitano genoano è stato a lungo il vice Modric nella nazionale croata, che però invita a parametrarsi con un campionato col quale il Genoa (fortunatamente) non si confrontava più da diciotto anni e che ritroverà qualitativamente molto inferiore rispetto a quando ne era un frequentatore abituale.
 
Il risultato finale di 3 a 2 non rende l'idea dello strapotere della squadra rossoblù che ha giocato un primo tempo ad un ritmo forsennato ed in pratica non ha fatto uscire il Benevento dalla propria metà campo. Dopo venti minuti il Genoa aveva già centrato due legni della porta dell'ex Paleari. Non solo pressing alto ma costruzione dell'azione partendo da dietro, rispondendo così agli scettici che, dopo i quattro gol rifilati alla Lazio, avevano comunque voluto vedere il bicchiere mezzo vuoto: “In serie B sarà diverso, il Genoa non potrà limitarsi ad andare a prendere la palla quando l'avversario prova a giocarla ma dovrà essere lui a proporre gioco”. Insomma, Blessin sta rispondendo sul campo alle perplessità, per altro legittime, di chi la scorsa stagione aveva visto all'opera una squadra portata solo ad andare a caccia della palla ma incapace di avere schemi offensivi. Ma con un terminale offensivo come Coda e con Ekuban, che in B può davvero fare la differenza, Blessin alla sua squadra ha fatto produrre gioco in quantità industriale. L'ex bomber del Lecce è una sentenza: ha confezionato i due assist per Gudmusson e ha trasformato con grande freddezza il rigore, nonostante Paleari avesse provato a innervosirlo, piazzandosi addirittura dentro la porta. Coda è già anche un leader. Quando Blessin gli ha concesso la standing ovation ed è uscito dal campo con la gradinata che cantava “c'è Coda che fa gol la Nord esulta...”, ha dato il cinque ha tutti i componenti della panchina, compresa quella aggiuntiva ed arrivando sino al dottor Stellatelli che era l'ultimo della fila.
 
Non è allora davvero comprensibile il “pessimismo e fastidio” con quale qualche tifoso ha commentato una partita che invece dovrebbe autorizzare solo pensieri positivi. E' vero, Blessin è stato il primo a riconoscerlo, che sono stati presi due gol evitabilissimi, ma mettere già Martinez sul banco degli imputati è un puro esercizio di tipico masochismo rossoblù. Che colpa ha il portiere spagnolo se Glick (grazie ad un blocco ben riuscito) ha potuto colpire indisturbato di testa? E sul secondo gol la responsabilità è di Galdames che, nella propria area di rigore, ha provato ad addomesticare, finendola per perdere, una palla che andava sparata via senza troppi fronzoli.
 
Domenica c'è il Venezia. Si fa subito sul serio, ma il gegen pressing + Coda è una formula che può garantire la serie A. Soprattutto se la società dovesse fare ancora un sforzo e mettere a disposizione di Blessin anche Aramu. Trattativa avviata, ma che difficilmente si concluderà in questi giorni, il Venezia infatti non se lo vorrà trovare subito contro.