Bucci presidente, scintille Pirondini-Paita: "Con Renzi sarebbe andata peggio", "Il senatore sa meno di politica o di matematica?"

di steris

3 min, 2 sec

"Italia Viva avrebbe fatto perdere altri voti". "Improbabile interpretazione che sfida il buon senso, la logica e le analisi del flusso elettorale"

Bucci presidente, scintille Pirondini-Paita: "Con Renzi sarebbe andata peggio", "Il senatore sa meno di politica o di matematica?"

Sulle elezioni regionali, vinte da Marco Bucci per il centrodestra, botta e risposta tra Luca Pirondini, senatore M5S, e Raffaella Paita, parlamentare e coordinatrice nazionale di Italia Viva. "Purtroppo con noi quando si vince è merito degli altri e quando si perde è sempre colpa nostra". Così Pirondini, genovese, dopo la sconfitta in Liguria. "Un po' tutti dovrebbero fare autocritica, ma noi pensiamo per noi. Non scarico le responsabilità su nessuno. Ma c'è un dato che emerge con forza: con quello che è successo pensare che vincano quelli che hanno avuto dei guai giudiziari di cui sappiamo tutti mi sembra un fatto piuttosto preoccupante. E' una riflessione più sociale che politica mi rendo conto ma deve essere fatta". "La sconfitta non è assolutamente colpa di Andrea Orlando. Ha fatto una bella campagna, non abbiamo assolutamente nulla da rimproverargli. Anzi, su Orlando ci terrei che fosse chiaro che a lui non si imputa nulla. Ha parlato di temi scomodi come la lotta alla mafia, le diseguaglianze sociali, il salario minimo. Ha fatto un bel discorso in chiusura. Secondo me è sempre stato tre spanne sopra Bucci". "Si è perso per poco e la provincia di Imperia è stata decisiva, evidentemente il centrodestra ha fatto delle proposte che erano molto allettanti" dice Pirondini.

"Il veto a Renzi ha pesato perché avremmo perso con più distacco. Purtroppo non si vuole comprendere i messaggi che l'elettorato del M5s dà chiari da molti anni. E questo non c'entra nulla con la bella campagna di Orlando. Perché lui ci ha ben rappresentato e su di lui non c'è nulla da dire. Però se avessimo avuto Renzi avremmo avuto più difficoltà e un risultato peggiore". "C'è un dato storico, quando ci sono le preferenze facciamo sempre grande fatica. Alle amministrative a Genova abbiamo fatto il 4,4%, alle politiche il 13%, alle Europee il 10% in Liguria e il 12% a Genova, alle regionali di nuovo il 4,5%. Quando ci sono le preferenze e noi non schieriamo persone note che magari sono già state sindaco, assessore o consiglieri regionali facciamo fatica".

"Il M5s è ancora una forza politica molto scomoda per l'establishment per cui ogni volta che le si può dare addosso si fa. E' un sogno di tanti poterci dare addosso ma ci siamo abituati. Per cui dicano un po' quello che vogliono poi noi facciamo le nostre valutazioni, sapendo che continuiamo a esprimere una classe politica che è sempre lontana e al di fuori da dinamiche opache, come ha raccontato anche la storia ligure. E di questo francamente - aggiunge - ne siamo orgogliosi".

Quanto alle prossime comunali di Genova, Pirondini osserva: "E' troppo presto per parlarne. Abbiamo votato lunedì. Il mio nome è stato fatto ma a caso. Si diceva anche che noi avessimo messo nella trattativa per Orlando il mio nome per il sindaco e questa è una falsità totale. Noi non abbiamo mai parlato di nulla che non fossero punti programmatici. Neanche di posti in caso di vittoria. Mai. Il Pd ha tutto il diritto a proporlo e noi avremo tutto il diritto di valutarlo e di accettarlo o meno. Ma è veramente troppo presto per fare nomi".

Così interviene Raffaella Paita: "Pirondini, dall'alto del brillante 4% ottenuto dal Movimento 5 stelle in Liguria, ci mette a parte della sua lettura del voto delle regionali: una improbabile interpretazione che sfida il buon senso, la logica e le analisi del flusso dei voti. Non so se Pirondini capisca meno di politica o di matematica. Di sicuro si vedeva già sindaco di Genova, poi si è svegliato tutto sudato".