Brennero: "Limitazioni ai tir produce danno all'Italia e nessun beneficio per l'ambiente"
di Redazione
Così Paolo Uggé, presidente di Conftrasporto: "I dati dimostrano che l'Austria sta barando"
“L’Austria, lo abbiamo detto più volte, bara: lo dimostrano i dati”. Il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè non va tanto per il sottile: sulla questione delle nuove, ulteriori, limitazioni al transito dei mezzi pesanti al Brennero, chiama a sostegno i numeri di un recente studio della Camera di Commercio di Bolzano per smascherare i ‘cugini’ d’oltralpe.
I dati, pubblicati nel sito della Camera di Commercio e ripresi dal Nordest Quotidiano, dimostrano che, nonostante i contingentamenti e il lockdown, i valori delle polveri sottili al Brennero rimangono invariati.
Insomma, come rileva la Camera di Commercio di Bolzano, il coronavirus e il catastrofico crollo del traffico hanno avuto, e continuano a produrre, conseguenze immani per l’economia, mentre sembrano non ripercuotersi sui valori delle polveri sottili.
Le misurazioni delle polveri sottili effettuate dalla provincia di Bolzano nei mesi da marzo a maggio, sia in contesti urbani che lungo l’A22, dimostrano chiaramente che l’inquinamento da polveri sottili non è calato durante il confinamento e il conseguente blocco della mobilità; infatti, il valore registrato corrispondeva a quello dell’anno precedente. Invece, per quanto concerne i dati sull’ossido di azoto (NOx), è emerso che le emissioni sono in calo da anni nonostante il crescente numero di transiti.
“Intanto però L’Austria porta avanti il suo disegno economico contrabbandandolo con un disegno ecologico - afferma Uggè - Per ovviare al nuovo rafforzamento dei divieti di transito ai Tir la ministra Paola De Micheli, già intervenuta in passato sulla questione, nei giorni scorsi ha inviato assieme al suo omologo in Germania una lettera congiunta indirizzata al commissario europeo ai Trasporti Adina Valean per chiedere che venga fatta rispettare la libertà di transito sancita dall’Unione Europea”.
“Diamo atto alla ministra dell’impegno presso l’Unione Europea – sottolinea Uggè – Ma ora il presidente del Consiglio non può non intervenire a livello comunitario perché questo è problema politico che va risolto”.
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