Borzonasca, il Centro Anidra venduto all'asta: "Le responsabilità penali sono individuali, non di chi lavora qui"

di Marco Innocenti

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Era balzato al centro dell'attenzione dopo la morte di Roberta Repetto, la donna uccisa da la maldestra asportazione di un neo effettuata nei locali del centro

Borzonasca, il Centro Anidra venduto all'asta: "Le responsabilità penali sono individuali, non di chi lavora qui"

Il Centro Anidra di Borzonasca, con tutti i suoi terreni e gli immobili che vi si trovano, è stato venduto all'asta tenutasi la scorsa settimana per un valore di poco superiore ai 220mila euro. La tenuta, che sorge sulle alture di Chiavari, era di colpo stata al centro dell'attenzione dopo la morte di Roberta Repetto, la donna deceduta dopo la maldestra asportazione di un neo e dopo aver contratto un'infezione mortale a seguito di quell'intervento mal praticato. Oggi il centro è stato venduto e può quindi riprendere a pieno la propria attività.

Questa notizia ci rende felici – commenta in una nota Francesca, la portavoce del Centro Anidra – in quanto, con l’acquisto dei terreni e dei fabbricati da parte di persone a noi vicine, viene garantita la continuità del nostro lavoro e del nostro impegno, adesso e per gli anni a venire. Pertanto, le numerose attività che si svolgono al Centro Anidra continuano e continueranno regolarmente senza alcun tipo di interruzione".

"Purtroppo abbiamo visto persone auspicarsi che avremmo dovuto fare le valigie. Ci spiace deluderle, ma è opportuno ricordare ancora una volta che eventuali responsabilità penali sono personali, non riguardano e non possono riguardare la vita di tante persone che qui lavorano con onestà e sacrificio, e che eventuali sentenze di colpevolezza non sono di competenza né dei social network né di certa stampa a senso unico. Ringraziamo chi ha deciso di presentare l’offerta poiché questa acquisizione consentirà a tutti coloro che lavorano qui, ai soci e agli ospiti, di continuare le loro attività adesso e in futuro a tempo indeterminato”.