Blessin appeso a un filo, ma basta perdere tempo
di Gessi Adamoli
Sulla panchina del Genoa giovedì contro il Sudtirol dovrebbe sedersi Alberto Gilardino
Il destino di Alexander Blessin è appeso ad un filo, sulla panchina del Genoa giovedì contro il Sudtirol dovrebbe sedersi Alberto Gilardino. Ormai solo la legge dei grandi numeri potrebbe giustificare la decisione di riconfermare Blessin. Un po' come fa chi gioca al Lotto quando insiste ad inseguire un numero in ritardo. Perché dopo una sola vittoria su sette partite casalinghe con cinque pareggi e ora, dopo lo scempio di domenica scorsa col Cittadella, anche una sconfitta, non c'è alcuna motivazione tecnica o tattica che possa convincere i tifosi del Genoa che andare avanti col tecnico di Stoccarda sia la scelta giusta. Ovviamente parliamo della stragrande maggioranza dei sostenitori rossoblu, escludendo quel 10 per cento che, attraverso i social, suona la grancassa in favore del tecnico di Stoccarda e del suo pigmalione e non si capisce bene in base a quali motivazioni.
Prevarrà ancora la linea Spors o il buon senso rappresentato dal presidente Zangrillo e dall'amministratore delegato Blazquez? Sono ore convulse lungo l'asse Genova-Miami. Spors, direttore sportivo di tutta la galassia 777, dunque anche di Vasco de Gama, Herta Berlino, Standard Liegi, Red Star Paris e Melbourne City, sta provando a difendere ancora l'allenatore che, nonostante un curriculum mediocre, ha deciso di catapultare sulla panchina del Genoa, pagando addirittura una liberatoria di oltre un milione di euro all'Ostenda. Non servono gli algoritmi sofisticati di cui fa abitualmente uso il manager tedesco per comprendere che il ruolino di marcia è fallimentare, basta e avanza la matematica.
Il Genoa è a nove punti dal Frosinone e a sei dalla Reggina, in un gruppone che comprende anche Parma, Bari e Brescia e con un solo punto in più di Sudtirol, che aveva perso le prime tre partite di campionato prima di cambiare allenatore, e Ternana. L'attacco con appena 16 gol all'attivo (tanti quanti il Venezia) è il quattordicesimo del campionato e in casa la squadra rossoblù ha messo assieme appena otto punti sui ventuno disponibili. Numeri impietosi eppure Spors vorrebbe continuare ad insistere su Blessin, un'ingiustificabile prova di forza sulla pelle del Genoa. E' un accanimento terapeutico che allunga solo l'agonia ma non fa guarire il malato. Ormai Blessin è passivo, non reagisce più.
Basta solo a vedere come assiste alla partita dalla panchina. Non riesce più a comunicare con la squadra e non è solo un problema di lingua. Anche se è inspiegabile il fatto che non parli ancora l'italiano, per l'altro ha avuto effetti devastanti l'unica volta che ha proferito una parola nella nostra lingua: “dilettanti”. Alberto Gilardino può sicuramente portare una ventata di freschezza in uno spogliatoi dall'encefalogramma piatto. E può, da campione del mondo, dispensare i consigli giusti a Coda e Puscas, bomber che hanno improvvisamente e misteriosamente, perso la via della rete. E, perché no?, anche a Yeboah. L'ultima parola spetta a Josh Wander che, dopo Perugia, aveva voluto dare un'ultima chance a Blessin. Ma le prove d'appello sono finite, non c'è più tempo da perdere.
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