Bilancio Regione Liguria, Toti: "Molto orgoglioso". Opposizioni all'attacco

di Fabio Canessa

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Iniziato il dibattito in consiglio. Ras: "Fallimento della giunta", Pd: "È recessione", M5s: "Sconvolgimento"

Bilancio Regione Liguria, Toti: "Molto orgoglioso". Opposizioni all'attacco
Si è svolto in Consiglio regionale il dibattito congiunto sui provvedimenti finanziari e di bilancio della Regione che devono essere votate dall'assemblea. Positivo il giudizio del presidente Toti. "Disoccupazione diminuita, disavanzo calato, crisi industriali risolte o migliorate, città e area metropolitana di Genova già tornata ai livelli precedenti al crollo del ponte Morandi. Sono molto orgoglioso di come si è mossa la Liguria in questi quattro anni. L'analisi delle opposizioni è approssimativa, forse un po' manichea, sicuramente molto parziale e poco utile. Questo è l'ultimo assestamento di questa amministrazione e tutti i parametri di riferimento dal 2015 sono migliorati". "La citazione della Corte dei Conti sta diventando archetipica per le nostre opposizioni - ha proseguito - neanche la Corte fosse diventata segretario politico. Ricordo che le voci non parificate dipendono dalle amministrazioni precedenti, non si riferiscono ai nostri quattro anni di bilancio, durante i quali, anzi, abbiamo cercato di porre rimedio alle pesanti eredità che abbiamo ricevuto". "Per quanto riguarda la sanità - ha proseguito Toti - il peggioramento del saldo della mobilità passiva dal 2017 al 2018 è dovuto in parte anche alla chiusura di Gsl di Albenga, con minore produzione per circa 5 milioni e a partite relative a conguagli di anni precedenti per circa 9 milioni. Si tratta di 14 milioni di euro. Per conseguenza, il delta negativo del 2017 sul 2016 (53,6-34,7= 18.9 milioni) non costituisce un reale peggioramento per effettivi 4,9 mln (18,9-14)". "I dati macroeconomici aggregati - ha detto ancora Toti - sono quelli del Def del Governo: la Liguria per quanto possa spingere sull'autonomia non sarà mai tanto autonoma da non tenere conto, nelle sue manovre di bilancio, che l'Italia nel prossimo anno non crescerà. Anche il calo sul turismo è una congiuntura nazionale. Sui dati di arrivi e presenze c'è sicuramente da fare un lavoro per tracciare meglio le nuove abitudini dei turisti, ma è veramente pittoresco prendere un dato come quello di maggio di quest'anno, con quattro fine settimana di maltempo (mai successo) e farne un mese benchmark per valutare l'andamento generale. Tra il 2015 e il 2017 la crescita è stata del 4% medio annuo. Nel 2018 la crescita rispetto al 2015 è stata del 6% complessiva e solo nei confronti del 2017 c'e' stato un calo dell'1% circa". Su lavoro occupazione e sviluppo economico, inoltre, Toti ha precisato: "Il 3% di chi non cercava lavoro è tornata a iscriversi alle liste. Molte aziende prevedono nuove assunzioni nei prossimi mesi. Le partite iva sono tornate a crescere. Tutte le crisi industriali che abbiamo ereditato sono risolte o migliorate, da Mittal a Ericsson (nella quale la maggior parte dei lavoratori in esubero sono stati ricollocati). Oggi abbiamo la città di Genova e l'area metropolitana che sono ritornate ai livelli precedenti al crollo del ponte Morandi. Nel 2019 sono stati registrati record nei terminal container, nelle crociere, anche le prenotazioni nei traghetti per le isole tornate a livelli precedenti l'agosto 2018. La città di Genova dunque ha saputo reagire in tempi molto stretti". "Molte responsabilità esulano da quest'aula e sono trasversali, comunque in questi quattro anni è stato fatto un lavoro straordinario partendo da un'eredità pesante e da una situazione difficile. Potevamo fare forse qualcosa di più, ma non molto di più". LE CRITICHE DELL'OPPOSIZIONE Gianni Pastorino (Rete a sinistra) ha dichiarato tra l'altro: "Dal bilancio appare il fallimento della giunta, lo slogan il vento è cambiato si trova, in realtà, in una tempesta con incremento della disoccupazione e fuga dei giovani che cercano emancipazione economica in altre regioni e all'estero, la crisi di Ericsson e Bombardier". Pastorino ha rilevato inoltre "le carenze della sanità, i costi sostenuti da ALiSa e la perdita di 1700 operatori sanitari negli ultimi 4 anni". Sergio Rossetti (Pd) ha ricordato le riserve avanzate dalla Corte dei Conti sul bilancio regionale manifestando preoccupazioni sull'indebitamento e sulle giacenze straordinarie: "Faccio notare che la Corte dei conti ritiene insufficiente il fondo per i contenziosi e imputa una difficoltà di studio e di approfondimenti in alcuni aspetti che potrebbe pregiudicare l'andamento dell'ente. Il risparmio richiederebbe non una politica di rinvio e attesa e correggo Toti che dice sul bilancio va tutto bene ma non è così". Nel dettaglio Rossetti ha citato i dati relativi al disavanzo in campo sanitario e l'incremento delle fughe sanitarie fuori regione: "La fuga determina uno spostamento di competenze e di pil in un'altra regione, la fuga quindi non è solo una perdita economica ma assoluta". Il consigliere ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti. Marco De Ferrari (M5s) ha detto: "Più che una manovra di assestamento direi che si tratta di uno sconvolgimento perché non si pone rimedio ad una deriva mentre la Corte dei conti solleva le criticità sulla gestione di debiti e crediti. Restiamo, dunque, perplessi. C'è un alto numero di società partecipate dalla Regione di cui non si capisce lo scopo e abbiamo evidenziato più volte il fatto che la giunta ricorra al debito". A questo proposito il consigliere ha ricordato "il piano di alienazione di Arte per coprire il disavanzo sanitario che - ha detto - non è riuscito. La gestione Toti non ha trovato soluzioni concrete". Giovanni Lunardon, capogruppo del Pd ha chiuso gli interventi della seduta del mattino. "E' tempo di bilanci e volevo contribuire a fare una sorta di operazione verità, quindi è opportuno partire dalla tabella inserita nel Documento di economia e finanza 2019, cioè l'ennesimo annus horribilis. Siamo in recessione e il Documento ritocca al ribasso le previsioni della sessione di bilancio di dicembre". Tra gli aspetti negativi ha aggiunto "il calo degli investimenti fissi lordi e il calo del valore aggiunto di agricoltura, servizi e industria, mentre aumenta il tasso di disoccupazione quindi questo è un anno di recessione e, da qui al 2022, si passa dalla recessione alla stagnazione dei prossimi anni perché, attraverso questo documento, la giunta dichiara che l'oscillazione del modello Toti è fra recessione e stagnazione".