Bce, in arrivo 750 miliardi per l'acquisto di titoli di stato per contrastare la crisi
di Marco Innocenti
Effetti immediati: spread che scende di 70 punti, borsa di Milano apre a +4%
Dopo l'uscita quanto mai improvvida della presidente della Bce Christine Lagarde di pochi giorni fa, costato miliardi di capitalizzazione a tutte le borse europee, la Banca Centrale ha varato nella notte un quantitative easing da 750 miliardi di euro che prevede l'acquisto di titoli di stato e privati entro la fine del 2020. "Non ci sarà alcun limite pur di salvare l'Euro" ha detto la stessa Lagarde al termine della riunione del Consiglio Bce, tenutasi in video conferenza, per affrontare la corsa al rialzo degli spread. Non solo quello italiano ma anche quello di molti altri paesi, fra cui la Francia.
Già la scorsa settimana erano stati promessi 120 miliardi d'intervento, adesso la Banca Centrale vara un nuovo piano di acquisti da 20 miliardi al mese, portando così l'intervento alla cifra monstre di oltre mille miliardi. D'altra parte, la stessa Lagarde in giornata aveva fatto sapere che si attende, per i paesi dell'Eurozona, una recessione che potrebbe arrivare anche al -5% se la crisi dovesse durare ancora per i prossimi tre mesi.
Un impegno ad intervenire massicciamente, comprando titoli di stato come rassicurazione per i mercati sul debito pubblico, una mossa che ha sempre avuto un effetto molto positivo, lanciata nel 2012 dal "whatever it takes" di Mario Draghi e resa possibile dal potere pressoché illimitato di stampare moneta. Stavolta però lo scenario è differente, siamo in presenza non tanto di una crisi di liquidità ma la cosa più preoccupante è che a ridursi è soprattutto la domanda. Per rilanciarla, si dovrà fare in modo che aziende e famiglie possano avere in tasca soldi, soldi veri, da spendere sul mercato e, per farlo, servirà far sì che le imprese che in questi giorni hanno chiuso i battenti non falliscano, lasciando a casa, senza lavoro né stipendio, decine di migliaia di dipendenti.
L'unico modo che queste aziende avranno per evitare il fallimento e la chiusura definitiva è quello di potersi indebitare a tassi il più bassi possibile e, da qui, l'intervento della Bce che potrebbe essere risolutivo. Ma cosa potrà chiedere, in cambio dell'acquisto dei titoli di stato, la Bce ai singoli governi? Nel 2012 chiese misure di austerità e riduzione progressiva del debito pubblico, oggi sarebbe impossibile e anche controproducente. Si pensa allora di imporre agli stati di spendere le risorse così ottenute solo per far fronte all'emergenza coronavirus. Poi, dopo la fine della crisi, pensare a far rientrare il debito pubblico sotto i livelli di guardia.
E gli effetti della misura decisa stanotte dalla Bce non si sono fatti attendere. Lo spread fra Bund e Btp, che ieri era salito fino ad oltre 300 punti per poi ridiscendere a 270, stamani è crollato fino a quota 180, per poi assestarsi intorno a quota 200. Positiva anche l'apertura della Borsa di Milano che si attesta intorno al +4%.
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