Balbotin e il "Lellagate": "Se querelato, donerò il risarcimento a vittime omofobia"
di Redazione
#iostoconbalbontin è ormai virale, il comico bannato da Facebook dopo l'accusa di sessismo della Paita ringrazia i supporter
Tanti, tantissimi messaggi di supporto, hashtag ridondanti sulle pagine Facebook, video ormai datati diventati virali. Per Enrique Balbontin la querelle social con Raffaella Paita ha portato soprattutto solidarietà. E proprio per questo, una settimana dopo esser stato bandito anche da Facebook, ci tiene a ringraziare tutti con una nota mandata ai giornali:
"Un commosso ma anche gioioso ringraziamento pubblico alle tantissime persone che, al di là della politica (che non frequenterò mai più), mi hanno manifestato stima, affetto, solidarietà e simpatia per la surreale vicenda che mi vede involontario protagonista, simpaticamente nota come “Lellagate”. Il fatto che così tanta gente mi abbia sostenuto, criticando aspramente la mia detrattrice, oltre a decretare senza appello un’indimenticabile gaffe da parte di Raffaella Paita, dimostra che la gente non è per niente disposta ad accettare supinamente la strumentalizzazione delle persone per meri fini elettorali".
Continua il comico: "Accusandomi di omofobia e sessismo solo per attaccare Sansa, oltre a dimostrare “coram populo” di non conoscere la mia storia personale sia di avvocato che di comico, Paita ha fatto un altro autogol molto più imbarazzante: con me, ha strumentalizzato anche le vere vittime di omofobia e sessismo, ignara che con quella “becera maglietta” fossi tra i testimonial della Love Parade Lgbt+ 2015 o che la “Lella abbagasciata” fosse un mio personaggio da oltre 20 anni.
Balbontin va oltre e pensa già - in caso di ricorso alle vie legali - a come spendere i soldi del risarcimento che eventualmente riceverà: "Se l’onorevole Paita vorrà dare seguito alle sbandierate minacce di querelarmi, sarò felice di lottare per donare qualunque somma mi venisse poi eventualmente riconosciuta a titolo di risarcimento, ad associazioni che si occupano delle vittime di omofobia e sessismo. Così la Lella (Paita stavolta) potrebbe contribuire, oltre che a parole, anche in contanti alla causa di cui si è fatta così nobilmente paladina".
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