Aree protette, Cai e Federparchi contro il disegno di legge regionale
di Redazione
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Più guardie, maggior formazione e no alla liberalizzazione della caccia nelle "aree contigue"

Protestano le sezioni liguria, piemontesi e della Val d'Aosta del Cai, il Club Alpino Italiano, contro il disegno di legge della regione Liguria che dovrebbe intervenire sulle aree protette e sui parchi, riducendone l'estensione attuale. Insieme a Federparchi, il Cai chiede una sostanziale modifica al testo, non solo rivedendo la decisione di ridurre la superficie dei parchi ma anche perché si eviti il frazionamento delle gestioni territoriali e si arrivi all'istituzione dell'area protetta del Finalese.
Le due associazioni chiedono poi un intervento che risolva la costante carenza di guardie ecologiche e che non si proceda a liberalizzare la caccia nelle cosiddette "Aree Contigue", oggi riservate ai soli residenti. Cai e Federparchi ricordano che le aree protette rappresentano un grande valore ambientale, culturale e territoriale da portare a sistema evitando l'attuale parcellizzazione e reclamano omogeneità gestionale e programmatoria anche a livello interregionale. Le associazioni denunciano che ad oggi i Parchi non sono dotati di personale proprio di vigilanza e chiedono l'istituzione di appositi corsi e concorsi.
Forti preoccupazioni vengono espresse per il fatto che in più casi i confini delle aree protette invece di avere localizzazioni precise come rivi, crinali e sentieri, vengono ulteriormente ridotti e resi scarsamente riconoscibili con la "insidiosa e immotivata" presenza di alcuni corridoi privi di tutela lungo i confini regionali delle aree parco di fatto utili solo a scopi venatori.
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