Amt, Ugl: “Dal Comune solo conferme alle nostre denunce sulla crisi dell’azienda”

di M.C.

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Il sindacato denuncia conti in rosso, mancanza di mezzi e sicurezza compromessa. Piccardo: “I lavoratori non paghino le responsabilità della gestione”

Amt, Ugl: “Dal Comune solo conferme alle nostre denunce sulla crisi dell’azienda”

L’assemblea dei soci di Amt si aprirà domani in un clima di tensione sindacale. L’Ugl Autoferro di Genova torna infatti a denunciare la “disastrosa situazione economica” della società di trasporto pubblico, accusando il Comune di non aver assunto finora decisioni concrete per garantire stabilità e sicurezza.

Preoccupazione – Secondo il segretario provinciale Ugl, Roberto Piccardo, la crisi non è una sorpresa ma la conferma di allarmi lanciati da tempo. “Le nostre preoccupazioni sulla tenuta dei conti sono state ignorate e oggi la realtà le conferma”, afferma.

Servizio ridotto – Le conseguenze, secondo il sindacato, saranno una riduzione del servizio invernale a causa della mancanza di mezzi idonei e dell’impossibilità di assumere nuovo personale. Già oggi, denuncia l’Ugl, il personale viaggiante vive una situazione difficile, con ferie negate per un valore complessivo di 8 milioni di euro in bilancio.

Sicurezza – Le criticità toccano anche la tutela dei lavoratori: “È inaccettabile che chi compie il servizio sia oggetto di continue minacce e aggressioni”, sottolinea Piccardo, ricordando l’episodio recente di colpi di arma da fuoco contro un bus e definendo inefficace il protocollo di sicurezza adottato in passato.

Gestione – L’Ugl attacca poi alcune scelte aziendali definite “dissennate”: dai 39 filobus da 18 metri fermi da oltre un anno a Campi, fino al mezzo con cestello inutilizzabile per mesi a causa di errori di progettazione. “Sono esempi di sprechi incomprensibili che ricadono sull’azienda e sul personale”, accusa il sindacato.

Comune – Le critiche si estendono anche alla nuova amministrazione guidata da Silvia Salis, accusata di non aver ancora dato segnali di un cambio di passo. “Dopo incontri e promesse non vediamo scelte concrete. Chiediamo che le responsabilità non ricadano sui lavoratori e vigileremo sul contratto aziendale”, conclude Piccardo.

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