America’s Cup a Napoli, cresce la tensione sull’uso della cassa di colmata del porto

di Simone Galdi

2 min, 25 sec

Assiterminal lancia l’allarme: il dragaggio previsto per l’evento rischia di bloccare interventi strategici per lo scalo commerciale

America’s Cup a Napoli, cresce la tensione sull’uso della cassa di colmata del porto

L’associazione Assiterminal esprime preoccupazione per l’ipotesi di utilizzare la cassa di colmata del porto di Napoli per i sedimenti provenienti dal dragaggio dell’area di Bagnoli, legato all’organizzazione dell’America’s Cup 2027, temendo gravi ripercussioni sull’operatività dello scalo commerciale.

Porto di Napoli – Il nodo è la cassa di colmata di Levante, struttura essenziale per lo sviluppo del porto commerciale partenopeo. Secondo quanto denunciato da Assiterminal in una lettera inviata il 16 luglio al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a tre ministri del governo, la sua destinazione potrebbe essere modificata per ospitare i sedimenti del dragaggio dell’area ex industriale di Bagnoli. Si tratta di un intervento legato alla preparazione dell’America’s Cup, che Napoli dovrebbe ospitare nel 2027.

Rischi operativi – L’utilizzo della cassa di colmata per finalità diverse da quelle originariamente previste metterebbe, secondo Assiterminal, a rischio la realizzazione di opere attese da anni: “Comprometterebbe la possibilità di avviare i lavori di escavo dei fondali del porto commerciale”, si legge nel documento firmato dal presidente Tomaso Cognolato e dal direttore Alessandro Ferrari. Un passaggio giudicato “fondamentale per garantire la sicurezza e l’efficienza delle operazioni marittime”.

Decreto 96/2025 – L’ipotesi di utilizzo alternativo della cassa di colmata è attualmente oggetto di valutazione anche nell’ambito della conversione in legge del Decreto 96/2025. La misura, che include disposizioni urgenti per la preparazione dell’evento sportivo, è al centro del dibattito tra governo e operatori del settore logistico-portuale. Assiterminal ha chiesto al governo un approfondimento urgente, sottolineando le potenziali ripercussioni sull’economia del territorio.

America’s Cup – L’associazione non mette in discussione il valore dell’evento sportivo, anzi riconosce “l’assoluto valore per la città e per l’Italia” della manifestazione velica. Tuttavia, ribadisce che “dobbiamo salvaguardare la piena funzionalità delle attività del porto, centro nevralgico dell’economia nazionale”. Il timore è che l’eventuale compromissione delle infrastrutture portuali rallenti ulteriormente interventi considerati prioritari da anni, in un contesto già segnato da ritardi e criticità operative.

Occupazione e logistica – Le preoccupazioni non sono solo infrastrutturali ma anche occupazionali. Il porto di Napoli rappresenta un punto strategico della logistica del Mezzogiorno e garantisce migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti. Un rallentamento delle attività potrebbe avere conseguenze rilevanti sulle imprese che operano nell’area e sull’indotto.

Richiesta al governo – Conclusa la missiva, Assiterminal si dice disponibile a ogni confronto istituzionale: “Restiamo a disposizione per ogni utile approfondimento”, scrivono Cognolato e Ferrari. Intanto si attende la definizione dei contenuti finali del decreto e l’eventuale apertura di un tavolo di concertazione con i soggetti coinvolti, compresi i rappresentanti del comparto portuale.

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