La nostra posizione – riferisce una nota del Comune di Bologna – è che sia diventata un’assoluta priorità affrontare il nodo principale: nonostante le mitigazioni e le misure attuate il traffico, i passeggeri e le merci trasportate sono in continuo aumento, con previsioni di crescita di ancora il 20% rispetto al 2023.
Il costante aumento dei movimenti aerei e le ricadute acustiche indotte sul territorio e sui propri cittadini sono aspetti che l’Amministrazione comunale sta attentamente monitorando e ci stiamo adoperando nei confronti di tutti gli attori coinvolti nella gestione dell’Aeroporto, nella forte convinzione che il tema della salute e della vivibilità della città non possa essere messo in secondo piano rispetto ai piani di sviluppo delle infrastrutture e che gli interventi di riduzione dell’impatto acustico debbano essere intesi da tutti come una condizione necessaria per ogni previsione di sviluppo.
Si possono ottimizzare rotte, direzioni e orari ma per avere un beneficio significativo servono nuove e ulteriori misure e serve ragionare – insieme alla Regione – di una ridistribuzione del traffico aereo regionale sui quattro aeroporti dato che oggi su Bologna pesa il 95% del traffico aereo regionale.
Oggi abbiamo nuovamente scritto al MASE per mettere in evidenza come, dai dati disponibili, il confronto tra quanto simulato in sede di Masterplan 2016-2030 e quanto registrato nel 2023 evidenzia un impatto acustico del traffico aereo maggiore rispetto alle previsioni, elemento che è da valutare e dovrebbe suggerire a tutti la necessità di intraprendere ulteriori azioni correttive rispetto allo scenario attuale e preventive in riferimento a qualsiasi ulteriore previsione di ulteriore sviluppo.