AdSP Mar Tirreno Centrale, Musolino: "Le liti danno solo lavoro agli avvocati"
di Redazione
"Abbiamo un ente in disavanzo, non in dissesto, perché abbiamo tanto denaro accantonato per vecchi contenziosi"
E’ la prima conferenza stampa (on-line) del neo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale, Pino Musolino, a sole 72 ore dalla sua “entrata in servizio”. “Mi raccomando - ha esordito Musolino - e mi rivolgo soprattutto alla stampa locale che vorrei definire abbastanza abrasiva. Sono qui da poche ore e per quanto conosca la situazione di questa Autorità portuale, non so ancora tutto e soprattutto, non ho ancora una struttura del tutto definita”.
Inevitabile parlare del bilancio dell'ente “Naturalmente sappiamo bene che abbiamo un ritardo nella preparazione del bilancio di previsione per il 2021 - ha detto - Il cambio di presidenza in questa stagione non ha certo favorito. Ma per quanto riguarda il bilancio 2020, che sarà certamente negativo, tutti sappiamo quanto può aver inciso per un porto come quello di Civitavecchia, la tragedia Covid per la stagione delle crociere. Ma c’è dell’altro, noi abbiamo un Ente in disavanzo, non in dissesto, perché abbiamo una grande quantità di danaro accantonato per contenziosi che ci portiamo dietro da anni”.
E qui subito un primo accenno di strategia: “Sono per limitare il più possibile i contrasti e le liti che danno solo lavoro a stuoli di avvocati, sono per la trattativa e per evitare i contenziosi legali diminuendo la litigiosità”. E sulla tassazione delle autorità portuali: “Ci aspettiamo la botta dal 2013 e poi ancora dal 2017. Avevamo spiegato le nostre ragioni ma la Commissione non le ha accettate. Nel frattempo abbiamo fatto delle simulazioni per vedere come ridurre al minimo l’impatto che avrebbe applicare ciò che ci chiedono. E a questo punto siamo in una fase in cui pensare che non cambi nulla è impossibile. Prima ci muoviamo e meno saremo presi alla sprovvista, ma dobbiamo farlo senza cambiare la struttura delle Autorità di sistema così come volute dalla riforma del 2016, che peraltro non è ancora applicata integralmente. Starà al Governo, ma anche alla Conferenza Nazionale delle Autorità di Sistema Portuale indicare la strada, ma che almeno lo si faccia non prima di chiudere tutti i punti del piano nazionale della portualità e della Logistica”.
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