Abbattimento moncone est Ponte Morandi: il rischio di un venerdì nero
di Redazione
2 min, 25 sec
L'esplosione fissata in un giorno da bollino rosso per maxi afflusso di passeggeri in porto
A meno sette giorni dall'abbattimento delle due pile del moncone est di ponte Morandi, anche se ormai è impossibile tornare indietro, in tanti si stanno accorgendo che chiudere dalla mattina alla sera una città portuale come Genova l'ultimo venerdì di giugno che segna l' assalto alle riviere e ai traghetti per le isole può mettere in ginocchio la città. Non solo, uno studio sul traffico coordinato dalla prefettura ed elaborato dalla Stradale di Genova per prevenire incidenti, ha appena concluso che c'è un giorno in assoluto più pericoloso per il traffico ed incidenti, e quel giorno è proprio il venerdì.
I malumori sulla scelta di abbattere le pile 10 e 11 proprio venerdì prossimo sono serpeggiati durante la riunione tenuta stamane in prefettura per studiare e mettere a punto le strategie del traffico: autorità portuale, polizia locale, stradale, amministratori, funzionari di Trenitalia, nessuno l'ha detto apertamente, ma in tanti hanno fatto capire che per la data della grande esplosione sarebbe stato meglio scegliere un altro giorno, non venerdì 28 giugno, quando ci sono in giro, oltre ai passeggeri di traghetti e croceristi di una nave Costa, anche gli studenti alle prese con la maturità.
Nessuno però vuole ritardare la ricostruzione del Morandi neppure di un minuto. E così, sperando che il vento non faccia brutti scherzi, tutti dicono obbedisco, seppur a denti stretti.
L'incognita più grande è legata alle auto e ai tir che arrivano a Genova dalla Spezia e dalla Toscana per andare verso il porto. Con la prevista chiusura del casello di Genova Sampierdarena il rischio è che possano indirizzarsi tutti ai caselli di Nervi e di Genova Est. Dietro l'angolo c'è la paralisi del traffico e della città, con sopraelevata e corso Saffi sepolte da auto e camion.
Non a caso l'assessore al Traffico del Comune Stefano Balleari sta pensando ad un'ordinanza per vietare il traffico pesante in città. Non si esclude che i tir possano essere dirottati dalla Spezia verso Parma, per poi riportarli a Genova dalla bretella di Novi Ligure da cui si può andare verso la A26 e il casello dell'aeroporto. La meta di quello che appare un incredibile girotondo allungato di oltre 150 km.
Edoardo Monzani, responsabile di Stazioni marittima, non critica nessuno, ma ammette di non avere ma ricevuto una comunicazione su quanto accadrà venerdì, giorno che verso ponte dei Mille e il terminal traghetti si muoveranno quasi diecimila passeggeri e quasi 5 mila auto. Un flusso di passeggeri che si sposterà al mattino, entro le otto, e la sera, dopo le 16.
Intanto dalla struttura del commissario Bucci che coordina l'abbattimento e la ricostruzione di ponte Morandi annunciano per mercoledì prossimo altri due incontri pubblici informativi con gli abitanti e i commercianti della Valpolcevera. Saranno presenti i tecnici del commissario, personale delle aziende impegnate nella demolizione, esercito e protezione civile. Il primo incontro si terrà alle 18 nella scuola Caffaro di via Gaz. La seconda dopo un'ora e mezzo, alle 19.30, al Centro civico di Buranello, in via Daste 8.
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