8 marzo, Liguria: presto una legge regionale sulla parità di genere

di Stefano Rissetto

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Proposta normativa di Mabel Riolfo (Lega): "Le donne in Italia scontano ancora una disparità di trattamento in ambito lavorativo"

8 marzo, Liguria: presto una legge regionale sulla parità di genere

Tempi stretti per l'approvazione di una legge regionale sulla pari opportunità. Lo annuncia la proponente, Mabel Riolfo vicepresidente del gruppo della Lega in consiglio regionale.

“Verrà esaminata la prossima settimana dalla V Commissione ristretta controlli, verifica attuazione delle leggi, pari opportunità della Regione Liguria, la mia proposta di legge numero 89 per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità, nonché per la valorizzazione della competenza delle donne e che spero possa diventare presto una legge regionale".

"Ho avuto modo di parlarne anche questa mattina a Ventimiglia al convegno “Oltre la Parità” (nella foto, la Riolfo durante l'intervento). Nel nostro Paese il tema della parità di genere resta un problema di tipo socioculturale, d’altronde basti pensare che, fino al secolo scorso, i reati come lo stupro erano considerati reati minori o non erano considerati. In caso di violenza sessuale il matrimonio riparatore costituiva una causa di estinzione del reato e lo stupro è stato considerato reato contro la morale e il buon costume fino al 1996 quando è stato introdotto l'attuale reato di violenza sessuale come reato contro la persona. Le donne in Italia scontano ancora una disparità di trattamento in ambito lavorativo, con contratti precari o a tempo determinato e i part-time sono tantissimi e soprattutto tante volte non sono volontari. Le donne occupate nel nostro Paese risultano circa il 42,5% a fronte invece di altre nazioni come la Svezia in cui le donne occupate sono più dell’83%".

"L’Italia è dunque il fanalino di coda dell’Europa in questo senso e le motivazioni sono molteplici: occorre fare di più - conclude la Riolfo - per favorire la parità retributiva, per favorire le competenze delle donne di qualità e la loro partecipazione alle attività apicali delle pubbliche amministrazioni e anche nella politica e nell’imprenditoria”.