A Genova è boom di cremazioni: +18% dal 2010

di Redazione

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I genovesi che nel 2018 hanno optato per questa tecnica funeraria sono stati oltre 6253

A Genova è boom di cremazioni: +18% dal 2010

Sia essa etica, morale o economica, la cremazione a Genova si attesta come la scelta di gran lunga più apprezzata per dare un seguito terreno ai resti mortali. Il dato emerge da un’indagine effettuata da Asef Srl, l’azienda dei servizi funebri del Comune di Genova, che con la sua attività copre stabilmente oltre il 36 per cento dei funerali che annualmente si celebrano sul territorio comunale.

I genovesi che – in vita per se stessi o per i propri cari estinti – nel 2018 hanno optato per la cremazione sono stati oltre 6253, su un totale di 9289 servizi funebri (67%). Di questi, Asef ha curato 3344 funerali, di cui 2157 sono finiti in cremazione. Vale a dire il 62,4 per cento. I restanti defunti vengono inumati o tumulati in feretri, nei vari cimiteri cittadini (Genova ne conta 35): la sepoltura in terra si è attestata nel 2018 al 22,2 per cento mentre la tumulazione (in tomba di famiglia, colombaro o pavimento) è stata scelta dal 15,4 per cento dei dolenti. In soli 8 anni l’incremento delle cremazioni è stato, rispetto al numero complessivo di funerali, del 18 per cento.

Nel 2010 infatti i funerali furono 9360 e le cremazioni si attestarono al 49 per cento (4589). “Occorre uno sforzo per riportare i cimiteri ai fasti del passato – commenta Franco Rossetti, amministratore unico di Genova – Asef in due anni ha destinato oltre seicentomila euro al Comune, denaro che è stato investito nei cimiteri genovesi. Oggi occorrerebbe avviare tra le parti un confronto sulle tariffe cimiteriali per far sì che i genovesi possano tornare stabilmente, e non solo per la commemorazione dei defunti, in queste importanti strutture cittadine”.