Vaccini, oltre due milioni di dosi in arrivo nei prossimi giorni: 184mila sono J&J
di Marco Innocenti
Fra il 15 e il 22 aprile 4,2 milioni di dosi alle Regioni: 3 milioni di Pfizer, 500mila AstraZeneca, 400mila Moderna
Dopo la lunga settimana dell'attesa per la pronuncia di Ema sul caso AstraZeneca e il conseguente cambio di rotta nella campagna vaccinale, si torna a parlare con insistenza del calendario delle forniture. Questa settimana, sarebbero in arrivo circa due milioni e duecentomila dosi di vaccino. Fra oggi e mercoledì 14 aprile è previsto un nuovo carico di Pfizer, con numeri di dosi in aumento: circa un milione e mezzo. A queste, si aggiungeranno poi altre 400mila in arrivo da Moderna. Domani, poi, altre 360mila dosi saranno stoccate nell'hub della Difesa a Pratica di Mare. Di queste, 184.800 riguardano il primo carico di Johnson & Johnson mentre altre 175.200 sono di AstraZeneca.
Nel complesso, il numero di vaccini che verranno consegnati alle Regioni fra il 15 e il 22 aprile è di 4,2 milioni, con circa 3 milioni di Pfizer (suddivisi però in due tranche da 1,5 milioni ciascuna), mezzo milione di AstraZeneca, poco più di 400mila dosi di Moderna ed oltre 180mila dosi di J&J. In quegli stessi 7 giorni, si stima possano essere somministrati circa 315 mila vaccini al giorno nei 2.200 punti vaccinali sparsi in tutta Italia.
Lo rende noto la struttura commissariale del generale Figliuolo. "Il numero di persone di età superiore agli 80 anni che ha ricevuto almeno una somministrazione - si legge - ha intanto superato quota 3 milioni, con un incremento di 500mila unità rispetto alla settimana precedente. E' stato così raggiunto con almeno una dose il 70% della platea di oltre 4,5 milioni rilevata con il sistema informatico 'Tessera sanitaria' e verificata dalle Regioni/Province autonome".
La campagna di vaccinazione "deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all'ordinanza che indica le categorie prioritarie" ha detto Figliuolo replicando al presidente della Campania Vincenzo De Luca. "L'obiettivo - aggiunge il Commissario - è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all'infezione. Più celermente si concluderà questa fase, prima si potrà procedere a vaccinare le categorie produttive".
"La Campania - aveva detto De Luca - è stata una regione tra le più rigorose d'Italia, ma una cosa è il rigore, altro è la stupidità. Ho appena finito di parlare con il commissario Figliuolo al quale ho detto che una volta completati gli ultra ottantenni e i fragili noi non intendiamo procedere per fasce di età. Dedicheremo la struttura pubblica a curare i fragili e le persone anziane ma lavoreremo anche sui settori economici perché se decidiamo di andare avanti solo per fasce di età, quando avremo finito le fasce di età l'economia italiana sarà morta".
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