Uno stadio intitolato all'ex tecnico rossoblù Annibale Frossi
di Redazione
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Oro a Berlino nel '36, guidò il Genoa per due stagioni e mezzo fra il 1958 e il 1961
Arriverà oggi l'ufficialità da parte del consiglio comunale di Luino, cittadina in provincia di Varese sulle sponde del lago Maggiore, ma la decisione di intitolare lo stadio ad Annibale Frossi è già presa. Ala destra di grande velocità, tanto che le cronache dell'epoca raccontano che percorresse palla al piede i cento metri in poco più di 11 secondi, Frossi è famoso anche per la sua peculiarità di indossare sempre gli occhiali, a causa di una miopia che lo colpì fin da bambino. Li indossava anche in campo, tenuti in posizione grazie ad un elastico, diventando per tutti "l'ala con gli occhiali" o, in forma più dotta, il "Dottor sottile".
Dopo aver vinto l'oro alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 e aver chiuso la carriera di giocatore nel '45, Frossi si dedicò a quella di allenatore, sbarcando sulla panchina del Genoa in due occasioni: la prima nel 1958, chiudendo all'11° posto con 30 punti, e la seconda dopo pochi mesi di assenza, durante i quali si era seduto sulla panchina del Napoli. Tornato in rossoblù per concludere la stagione '59/60, non riuscì ad evitare la retrocessione del club anche a causa della penalizzazione di 18 punti in virtù del tentativo di combine del caso Cappello.
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