Ucraina, Barberini (Cesi) a Telenord: "Questa guerra è un ritorno al passato"

di Redazione

"La minaccia nucleare? Difficile, ma non sottovalutare Putin. Cosa vuole? Potrebbe anche fermarsi alla conquista di Kiev, con l'instaurazione di un governo amico"

Pierluigi Barberini, analista del Centro Studi Internazionali, è intervenuto oggi alla Diretta Live di Telenord.

Un'analisi minuziosa della situazione in Ucraina, diventata se possibile ancora più grave dopo l'attacco russo alla centrale nucleeare.

"Nel 2022, abbiamo scoperto che una guerra all'antica, di annessione, è ancora possibile. Era moltissimo tempo che le guerre erano combattute per l'indipendenza di una parte di uno Stato. Questo no, è quello che gli studiosi definiscono un conflitto convenzionale, e si sta combattendo nel cuore dell'Europa".

Le sue parole conclusive sono in sostanza le più eloquenti per spiegare tutta l'assurdità di questa situazione.

Ma Barberini ha toccato tanti altri temi. Il ruolo della Nato, per esempio. "La Nato potrebbe intervenire soltanto in seguito ad un attacco diretto contro un paese membro. Oppure, nel caso di un incidente, di un episodio, che gli consentisse di intervenire a norma della regola 5 del Trattato".

E' logico che oggi l'attenzione sia puntata soprattutto sui fatti accaduti nella notte nella centrale Zaporizhzhia, a Energodar. "Secondo me il rischio potrebbe aumentare proprio nel caso di un intervento Nato, che potrerbbe portare ad un ulteriore livello nella escalation di Putin. Mi sembra più improbabile un eventuale uso tattico per così dire, dell'arma nucleare, inj una determinata zona intendo. Ma di sicuro Putin non va sottovalutato".

Quali sono i suoi obiettivi? "Difficile dire anche questo. Nell'incontro telefonico con Macron ha alzato parecchio l'asticella, parlando di annessione dell'Ucraina. Credo che un punto importante per lui sarebbe la conquista di Kiev, cosa che gli permetterenne di installare un governo "amico", se non poprio asservito alla Russia".