Ucraina, attaccata la base militare vicino a Leopoli. Decine di morti

di Redazione

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Più di cento feriti. Intanto un altro sindaco ucraino è stato rapito dalle forze armate russe:

Ucraina, attaccata la base militare vicino a Leopoli. Decine di morti

Ucraina. E' salito a 35 il numero delle vittime dopo l'attacco missilistico russo contro una base militare vicino a Leopoli. Lo riferisce il governatore Maksym Kozytskyy secondo il quale  la Russia ha lanciato 30 razzi contro il complesso che si trova a circa 25 km dal confine con la Polonia, mentre le prime informazioni parlavano di 8 missili.
"Questo è un nuovo attacco terroristico alla pace e alla sicurezza vicino al confine con Ue e Nato -  afferma su Twitter il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov, precisando che nel Centro colpito - lavorano istruttori stranieri".

A Leopoli intorno alle 11 sirene d'allarme che preannunciavano un attacco aereo, poi l'allarme è cessato come riferito dall'inviata dell'ANSA. Erano diversi giorni che nella città non suonavano le sirene in pieno giorno.

Intanto un altro sindaco ucraino è stato rapito dalle forze armate russe: si tratta del primo cittadino della città occupata di Dniprorudne, nella parte sudorientale del Paese, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riporta il Kyiv Independent. Il sindaco di Dniprorudne, Yevhen Matviiv, è il secondo sindaco rapito, dopo quello di Melitopol.

Le sirene hanno suonato in piena notte in tutta l'Ucraina, anche in quell'ovest finora considerato relativamente al sicuro dall'avanzata della Russia.  Mentre Kiev appare sempre più accerchiata e Mariupol allo stremo, l'esercito di Mosca colpisce con violenza anche Kherson dove solo poche ora fa il consiglio regionale ha respinto il possibile referendum russo per l'indipendenza per creare una Repubblica popolare simile a quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. Un "referendum farsa" per creare una "pseudo-repubblica" con l'obiettivo di dividere il Paese, tuonano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba.