Tribunale di Genova, via alla fase 2: distanziamento, mascherine e controllo della temperatura

di Marco Innocenti

Ponte Morandi, Torre Piloti, Spese Pazze, i grandi processi non si fermano: "Forse nei padiglioni della Fiera"

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Il tribunale di Genova inaugura la fase 2. Da domani, infatti, il palazzo di giustizia riapre le proprie porte, anche se con limitazioni e filtraggi all'accesso, sia per i dipendenti che per il pubblico: prima di tutto, all'ingresso, verrà misurata la temperatura con termometri a infrarossi. In tutto il tribunale, poi, saranno obbligatori l'uso della mascherina e il mantenimento della distanza sociale di almeno un metro e mezzo. L'accesso al palazzo sarà consentito solo per urgenze comprovate o su appuntamenti e prenotazioni e sarà vietata qualsiasi forma di assembramento. La mobilità all'interno del palazzo, infine, sarà suddivisa per flussi in modo da evitare che troppe persone possano incrociarsi nei corridoi o per le scale.

La riapertura, però, non potrà certo garantire un'operatività completa. Fino a fine luglio, infatti, i servizi del tribunale saranno limitati. "Stiamo aspettando una relazione della Asl, che dovrebbe arrivare in settimana, che ci dica quante persone potranno entrare in ogni singola aula - spiega il presidente del tribunale Enrico Ravera - Abbiamo già installato schermi in plexiglass per proteggere il personale negli uffici aperti al pubblico e nelle aule per i giudici. Tenendo conto di queste limitazioni, stileremo un'agenda dei procedimenti, dando priorità nel civile ai processi relativi al diritto di famiglia e alle cause di lavoro, mentre nel penale terremo conto della prossimità della prescrizione". Proprio per questo, tutti i testimoni citati per le udienze penali fino al 30 giugno, non dovranno più presentarsi a meno che non abbiano ricevuto una nuova comunicazione in tal senso. Per informazioni, il tribunale ha comunque attivato un numero di telefono dedicato: 010/5692962.

Una particolare attenzione sarà poi riservata ai processi di grande interesse sociale, come quello sul Ponte Morandi o sul crollo della Torre Piloti. "Per quel che riguarda i processi con molti imputati, difensori e parti civili - spiega ancora Ravera - siamo alla ricerca di spazi diversi. Per Ponte Morandi, ad esempio, per poter celebrare il prossimo incidente probatorio non c'è nessuna aula in tutto il palazzo dove si potrebbe svolgere in sicurezza, nemmeno nell'aula magna. Stiamo valutando altri spazi, siamo in contatto con l'Ente Fiera per poter utilizzare i padiglioni della Fiera del Mare ma ancora non c'è nulla di concreto".

Da notare, comunque, che tutti i processi resteranno rigorosamente a porte chiuse. "Tutte le aule del terzo piano oggi non sono più utilizzabili - prosegue il presidente Ravera - così come tutte le piccole aule del quinto piano. Avevamo già da tempo iniziato una ricerca di spazi nuovi per alcuni nostri uffici ma adesso, con l'emergenza coronavirus, tutto è diventato più urgente. Non dimentichiamo poi che in questo palazzo gli spazi sono condivisi con altri 4 uffici giudiziari. L'idea di fondo, comunque, è che le udienze con un massimo di 30/35 persone presenti, potranno essere celebrate in aula magna, tutte le altre no. Per stilare un'agenda dettagliata, però, dovremmo attendere la relazione della Asl. Ci saranno molti rinvii, è inevitabile ma bisogna dire che il tribunale di Genova da questo punto di vista è fra quelli messi meglio. Qui da noi, mediamente, un processo dura un anno, quindi anche in caso di rinvio non dovremmo avere particolari problemi".