Tigullio: mix di alcol e droga dopo la movida, 4 ragazzi in ospedale

di Redazione

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Soccorsi all'alba davanti alle discoteche di Santa Margherita e di Sestri Levante

Tigullio: mix di alcol e droga dopo la movida, 4 ragazzi in ospedale
L'angosciante “sfida” a colpi di chupiti e dosi di droga la scorsa notte è finita due a due. Due ragazzi sono stati soccorsi all'alba davanti ad una discoteca di Sestri Levante e due dinnanzi ad una di Santa Margherita. I quattro giovani sono solo gli ultimi dei tanti che nei fine settimana dell'estate si sono sentiti male dopo avere esagerato con alcolici e stupefacenti. I punti più a rischio, a detta dei medici del 118 del Tigullio, sono quelli nei pressi a due note discoteche. Molti ragazzi sono minori e abitano fuori dalla Liguria, soprattutto in Lombardia e in Toscana, e arrivano in Riviera per il fine settimana "da sballo". Alcune settimane fa, sempre nella notte fra sabato e domenica, a Sestri Levante erano stati soccorsi 6 ragazzi quasi in coma etilico o comunque con i tipici sintomi di chi aveva fatto uso di stupefacenti. Nella stessa notte due i ragazzi si erano sentiti male a Santa Margherita. Per limitare gli abusi da sostanze e alcolici carabinieri e polizia svolgono continui servizi mirati contro le "stragi del sabato sera" con posti di controllo con etilometro e autovelox: ma non basta, perchè molti ragazzi pur di sentirsi liberi, di esagerare con alcolici e droghe usano i treni e i pullman di linea. Lo stesso scenario di degrado con giovani “sfatti” e quasi in stato di incoscienza a cui si può assistere all'alba dei fine settimana nei vicoli della movida del centro storico di Genova. Sintomatica, tornando al Golfo del Tigullio, una frase riferita da un diciottenne ad un amico e orecchiata per caso da un volontario di una pubblica assistenza intervenuto in soccorso ad uno ragazzo vittima di continui conati di vomito, “stanotte è andata male – ha riferito dispiaciuto il giovane -, siamo andati in un locale dove le consumazioni costavano così tanto che non sono riuscito neppure ad ubriacarmi...”.