Terrile, così il campo largo inciampa in un'altra gaffe

di Wanda Valli

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Il centrodestra incalza e si ritrova sulla stessa linea di Sansa e dell’altra sinistra. Scoppia un bubbone e l’unico a stupirsi, ancora adesso, sembra lui, il protagonista

Qualcuno ha immaginato scenari tra il politico e lo strategico, qualcun altro ha pensato a un Pd sbalestrato, qualcun altro ancora, ne ha approfittato per incidere nella campagna elettorale. Tutto deriva da un protagonista: Alessandro Terrile, avvocato ex capogruppo dem in Comune, ora fuori dalle liste delle candidature per scelta obbligata.

Conseguenza di un’altra scelta, forse ingenua, a esser buoni, altrettanto certamente strumentalizzata e non solo (ecco la parte più sgradevole) dagli avversari che hanno approfittato di un’occasione servita su un piatto non d’argento ma d’oro. Il tutto nasce ai primi di maggio quando viene ufficializzata la nomina di Terrile a amministratore delegato dell’Ente Bacini, costola dell’Autorità portuale, che ha un filo d’acciaio con la presidenza della Regione. Almeno nelle scelte fondamentali se non ufficiali.

Una settimana dopo, più o meno, si sparla di Tursi e delle candidature dem a sostegno di Ariel Dello Strologo. Sembra scontato che il capolista sia il capogruppo uscente, Terrile per l’appunto, che ha una esperienza anche sul territorio, a cominciare dalla segreteria del circolo Pd del centro storico. Ma il giovane avvocato ora è l’ad di un Ente pubblico che gestisce progetti, e quindi, pensano in molti, è il caso che si faccia da parte e in fretta. Il centrodestra incalza e si ritrova sulla stessa linea di Sansa e dell’altra sinistra.

Che non pensa a vedersela in riunioni con gli altri alleati, riunioni vivaci ma silenziose verso l’esterno, no, protesta pubblicamente, e avvantaggia ancora un centrodestra con il vento in poppa. Scoppia un bubbone e l’unico a stupirsi, ancora adesso, sembra lui, il protagonista. A chi gli chiede: ma nessun dubbio che potesse essere un incarico a rischio, quasi una trappola? Terrile ribadisce: “non ho avuto nessun timore perché era tutto trasparente, non c’è stata nessuna contrattazione, il presidente dell’ente mi ha offerto questa possibilità. E io ho accettato”. Senza immaginare, garantisce, che sarebbe scoppiato il caos perché incarico e candidatura viaggiavano su binari diversi e con obiettivi diversi.

E le critiche? Nemmeno quelle messe in conto? Terrile: “I primi sono stati Rixi e Bucci, ma me lo aspettavo, meno Sansa e altri alleati”. Altra ingenuità. Morale, Terrile va a fare il manager, giura che sta aiutando la campagna elettorale di Dello Strologo e, capolista, sarà giocoforza il segretario provinciale Simone D’Angelo. Il tutto a un mese dal voto e con un avversario che ha un vantaggio da brividi. Era il caso, carissimi protagonisti del, campo largo, altrimenti detto centrosinistra, di inciampare in quest’altra gaffe?