Covid, rifugiati da accogliere e vaccinare: Dello Strologo dica la sua
di Wanda Valli
Certo, recuperare una bella dose di punti, in una sfida elettorale, non è mai facile. Anzi, a volte, sembra un’impresa. E parliamo del confronto Bucci- Dello Strologo per conquistare Palazzo Tursi. Il sindaco in carica, Marco Bucci, parte avvantaggiato, a vedere alcuni sondaggi, senza contare che a Palazzo Tursi è già ben insediato. Ma Dello Strologo va avanti per la sua strada, con la tenacia di chi ha scelto di mettersi alla prova in un terreno che non è il suo. Che non ha niente a che spartire, almeno in apparenza, della furbizia felpata che si attribuisce agli avvocati, per capirci. Eppure Dello Strologo deve aver deciso che adesso é arrivato il momento di scoprire le carte di Bucci con l’aggiunta di Toti, vera coppia di ferro. Scoprire le carte per batterle giocando la propria partita: con obiettivi chiari. La prima carta fossi in lui, me la giocherei con la Lega. Perchè sarebbe onesto e chiaro, per esempio, chiarire bene il rapporto del sindaco con il partito di Salvini, che qui è guidato da Edoardo Rixi.
Cinque anni fa Marco Bucci era sceso in campo in quota Lega, adesso si limita a dichiarare di “sentirsi quasi a casa” all’inaugurazione della point elettorale leghista in centro storico, vicino a piazza Cavour. Non basta. Cinque anni fa il partito di Salvini, allora non ancora troppo rampante, puntava molto sul candidato manager Bucci per contrapporlo al presidente Toti, abile e furbo politico già in carica come presidente della Regione. Quindi fa bene Bucci a dichiarare di sentirsi a casa alla sede della Lega, sottolinea una verità che in questi anni non è mai stata ricordata. Forse perché fare il sindaco e il commissario richiede molto impegno, certamente perché Bucci non è un politico di professione, ma certo non è uno sciocco. Se scolorisce la sua immagine leghista, lui è ben contento.
E si guarda bene, per esempio, dall’andare a chiedere spiegazioni e chiarimenti a Toti a proposito della sanità che, pare, sia davvero a corto di quattrini. Fatto che preoccupa molto Toti, deciso com’era e come forse è rimasto a trasformare la Liguria sanitaria in un’appendice della sanità modello lombardo dove il privato fa accordi ma si mangia il pubblico. Ecco, anche per Ariel Dello Strologo sarebbe interessante capire.
E’ vero, come ripete Bucci quasi fosse un mantra, la sanità è in carico alla Regione. Ma di questi tempi, tra Covid e rifugiati da vaccinare e accogliere, è bene che anche i sindaci se ne occupino. Soprattutto se sono manager e commissari. O se aspirano, come Dello Strologo a far capire che cosa hanno in mente.
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