Teatro, Cederna al Duse con "Storia di un corpo", l'attore a Telenord: "La mia Genova dei vicoli, un mondo di volti che vivono a fatica"
di Stefano Rissetto
Il successo con "Mediterraneo" e l'esperienza nella nostra città in "Gangstes", una pellicola controcorrente su una formazione gappista
Giuseppe Cederna, attore e scrittore romano, è al Teatro Duse dal 17 al 21 gennaio con "Storia di un corpo" di Daniel Pennac, regia di Giorgio Gallione, la suggestiva e straniante narrazione testamentaria della vicenda di un essere umano dai dodici anni di età al senso della fine. L'attore romano ha una lunga consuetudine con Genova, come ha raccontato al nostro direttore Giampiero Timossi in "TGN Cultura". Già tra i protagonisti di Mediterraneo di Salvatores premiato con l'Oscar, Cederna si era rimesso in gioco con Gangsters, un film di Massimo Guglielmi girato nella nostra città, scritto e sceneggiato da un talento bruciato verde come Claudio Lizza: la storia di tre partigiani gappisti impegnati nella missione di fare giustizia a modo loro, alla fine della guerra civile e dopo l'amnistia Togliatti, e sconfessati dallo stesso PCI.
"In questi giorni - dice Cederna - sono ospite in una casetta in via della Maddalena, è come essere in viaggio, ci sto pochi giorni ma camminando da attore mi sembra di essere in un viaggio, vedo facce allegre, facce tristi, facce che combattono, in una vita troppo densa. Era un po' che non tornavo a Genova e ne sto riscoprendo le bellezze nascoste, qui non ti annoi mai, per esempio ho ammirato i giardini Luzzati e la loro vita".
Nel suo intervento a Telenord, Cederna ha rivelato di essere tornato la scorsa estate a Kastellorizo, l'isola dell'Egeo dove Salvatores aveva ambientato il suo maggiore successo, e di tenersi ancora in contatto con Vasiliki "Vanna" Barba, già Miss Grecia e finalista a Miss Mondo, nel ruolo della prostituta Vassilissa l'unica figura femminile della pellicola nello stile di un regista che più di ogni altro in Italia ha ritratto con efficacia l'amicizia maschile. E proprio Cederna era stato Paolino, una delle figure del film corale che aveva anticipato "Mediterraneo", quel "Marrakech Express" con la musica di Roberto Ciotti ("No More Blues") il gruppo dell'Elfo e del Derby (Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Massimo Venturiello e Gigio Alberti) che sono sempre stati gli orchestrali di fiducia del regista milanese.
Per chiudere, Cederna ha regalato ai nostri telespettatori un ricordo in forma di poesia, un omaggio a un altro foresto che molto aveva amato Genova: Gian Maria Testa, capostazione di Cuneo e cantautore, scoperto dalla Francia e restituito in tempo alla sua Italia prima della precoce scomparsa.
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