"Tango del calcio di rigore", Neri Marcoré: "il calcio può nascondere la realtà"
di Claudio Cabona
Dal 19 Febbraio al 10 Marzo sul palco del Teatro dell'Archivolto, a Sampierdarena
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Il calcio come strumento di potere per distrarre, ammansire, condizionare, controllare. Usato da dittatori e politicanti per consolidare o salvare regimi. L’uso "politico" del pallone è al centro del nuovo spettacolo scritto e diretto da Giorgio Gallione, Tango del calcio di rigore, in prima nazionale dal 19 febbraio al Teatro Gustavo Modena di Genova (repliche fino al 10 marzo). Tutto ha inizio il 25 giugno 1978. All’Estadio Monumental di Buenos Aires si gioca Argentina-Olanda, finale dei mondiali di calcio. I padroni di casa devono vincere a tutti i costi. In tribuna è seduto il generale Jorge Videla, che ha organizzato il Mondiale come strumento di propaganda, affinché il mondo si dimentichi delle madri di Plaza de Mayo. Un bambino di allora, oggi adulto, cui dà voce Neri Marcorè, cerca di ricostruire il suo passato di spettatore appassionato di calcio alla luce della propria esperienza.
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