Sturaro: "Mi manca il calcio, i compagni, lo spogliatoio ma c'è ansia e incertezza"

di Maria Grazia Barile

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"Non potremo mai sdebitarci con medici e infermieri, eroi di oggi"

Sturaro: "Mi manca il calcio, i compagni, lo spogliatoio ma c'è ansia e incertezza"

 "Chi è rimasto ha svoltato. I nuovi hanno portato grande personalità nello spogliatoio prima che in campo. Tutti insieme abbiamo alimentato la voglia di dimostrare, dandoci una mano. Nicola ha trasmesso fiducia, consapevolezze e voglia di lottare". Così Stefano Sturaro al Secolo XIX. Il centrocampista rossoblu si è aggiunto al coro di elogi nei confronti del tecnico e ha sottolineato un aspetto fondamentale: "Conoscere la piazza è stato un vantaggio, sapevamo già cosa vuol dire difendere questa maglia e giocare per la nostra gente".

Sturaro ha parlato di questo periodo di isolamento per l'emergenza coronavirus: "Mi procura ansia, paura, incertezza. E dolore per chi ha sofferto ed è stato colpito negli affetti. L’epidemia ha coinvolto tutti, o quasi, anche per le conseguenze sul lavoro di ognuno. Medici e infermieri sono gli eroi di oggi, giusto fare per loro tutto quel che si può. Viene dal cuore e non sarà mai abbastanza per sdebitarsi sino in fondo. Mi mancano i compagni, la vita nello spogliatoio, i rituali del gruppo, il puntare agli obiettivi. E mi manca il calcio, la mia passione più forte".