"Storia futura", Salvini: "In Europa ci voglio stare ma da protagonista"
di Marco Innocenti
La rotta del leader della Lega: "Abolizione del codice degli appalti italiano, riforma della giustizia, semplificazione e pesante taglio delle tasse"
C'è anche Matteo Salvini, leader della Lega, al convegno organizzato ai Magazzini del Cotone di Genova dai Giovani Imprenditori di Confindustria, sotto il titolo "Storia Futura - L'impresa di crescere".
Il primo punto è dedicato alla campagna vaccinale nel mondo della scuola: "Gli insegnanti ancora non vaccinati? io credo nell'accompagnamento e mai per l'obbligo, per la libertà. Quindi bisogna educare e spiegare, visto che l'economia è legata alla salute del paese ed uno dei motivi per cui abbiamo aderito al governo Draghi è che non ne potevamo più dell'incapacità di chi c'era prima".
"Sugli appalti ho sentito citare il modello Genova: il ponte è stato ricostruito a tempo record, senza un giorno di ritardo, una tangente o un incidente sul lavoro. C'è chi è ostile ai cantieri ma fosse per me il modello Genova lo applicheremmo a tutti i cantieri fermi. Ci sono 229 mld da spendere e rendicontare e restituire nel 2056. Se ho queste risorse, voglio essere nella stanza dove si decide. Mi prendo la responsabilità di non stare fuori e contestare, con l'ambizione di vincere le elezioni e gestire i primi 5 anni di questa sfida".
"Per attirare investitori dall'estero vorrei l'abolizione immediata del codice degli appalti italiano per introdurre quello europeo. Poi vorrei la riforma della giustizia, che ha tempi assurdi rispetto alla media europea. Se non si riforma la giustizia italiana, le imprese saranno sempre in sospeso e per questo saremmo in piazza per raccogliere le firme per il referendum. Serve introdurre la responsabilitò dei magistrati, unici lavoratori che se sbagliano non pagano mai".
"Il governo Draghi durerà fino alla fine della legislatura perché una figura come quella di Draghi non ci ricapiterà più. Se poi andrà al Quirinale, avrà il sostegno della Lega se deciderà di farlo. Non decido io, se ne parla nel 2022".
"Io sono contro l'abuso e la discriminazione - ha aggiunto - ma quello per cui non mi convinceranno mai di alcuni passaggi del ddl Zan è il portare la teoria gender nelle scuole o accusare qualcuno solo perché è convinto che la mamma si chiama mamma e il papà si chiama papà".
Capitolo Europa: "Un ministro delle finanze europeo? Noi siamo nel cuore dell'Europa ma voglio esserci da protagonista. La tassa sulla plastica è europeista? No, è solo stupida. Io la contesto non da sovranista ma perché non aiuta lo sviluppo green delle aziende. Oggi non ci sono contrapposizioni fra sovranisti ed europeisti. Io ambisco a guidare un movimento che per il quinto anno di fila ha eletto i migliori governatori e sindaci d'Italia. L'Europa c'è, ci sarà, noi l'abbiamo fondata, saremo e resteremo in Europa ma se alcune regole danneggiano la crescita italiana, io ho il dovere di dire no all'Europa. Orban? Con lui c'è il rapporto come con tutti gli altri leader europeo. Io sono stato in Ungheria di recente e ogni giorno apre un'impresa italiana che delocalizza lì. Non perché sono matti ma perché lì la tassazione alle imprese è al 9%. La prima riforma che vorrei applicare se gli italiani ci daranno fiducia è la semplificazione delle procedure burocratiche e poi un pesante taglio delle tasse".
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