"Storia Futura", Bonetti: "Lavoro femminile come leva di sviluppo per il paese"
di Marco Innocenti
"Defiscalizziamo le politiche per le aziende che si rivolgono al lavoro femminile per un'alleanza fra paese e imprese"
Con il ministro delle pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, presente sul palco di "Storia Futura - L'impresa di crescere" organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria, si è discusso soprattutto di imprenditoria e lavoro al femminile, anche nella politica. "Il modello Genova per creare asili nido? E' il metodo giusto - ha detto il ministro Bonetti - L'obiettivo è raddoppiare i posti nel nostro paese. Stiamo invertendo certe rotte in modo importante e questo è uno di quelli. Per aumentare un servizio alle famiglie con un impatto importante sul mondo del lavoro. Ma c'è anche il tema del dove e come costruirli. Il modello genova ci consentirà di semplificare per mettere a terra tutti i progetti. Serve però compartecipazione del mondo delle imprese per la gestione di questi spazi con una forte integrazione con gli enti locali".
"Per incidere sul lavoro femminile bisogna poi riformare il sistema delle retribuzioni. E' un tema complesso ma centrale. Stiamo riconoscendo il lavoro femminile come una leva di sviluppo per il paese. Porterebbe 185 miliardi, un impatto di 10 punti del Pil. Ma come farlo? Il Family Act prevede azioni concrete come servizi educativi, gli asili nido, dall'altro un mondo del lavoro che promuova carriere femminili eliminando il gap salariale ma anche la discriminazione che spesso c'è a monte, al momento dell'assunzione perché un imprenditore sa che se assume una ragazza, questa potrà doversi fermare per maternità. Bisogna far costare di meno il lavoro femminile perché dobbiamo aiutare le donne a colmare il gap".
"Una donna al Quirinale? La vedrei benissimo per promuovere il femminile anche nel mondo della politica. Non è che noi donne siamo migliori ma siamo diverse. Oggi un paese che non riconosce che una governance pluralistica serve a rendere compiuta la democrazia, non vede che questa è l'unica leva per riattivare il paese. Una figura possibile? Ci sono tante donne come tanti uomini adatti. Adesso il dibattito è prematuro e io non avrò l'onore di poter eleggere il prossimo presidente ma dico che c'è una maturità nel paese per superare lo stereotipo che dice che ai massimi livelli ci debba essere un uomo. La parità di genere va applicata e non solo discussa".
"Italia Viva ha interpretato il compito che un partito riformista deve avere anche sul ddl Zan. Il nostro paese necessita di una legge contro l'omofobia e la transfobia. Non serve solo un buon testo ma anche che questo venga votato, non usando lo strumento dell'ideologica ma la mediazione della politica. Se questa mediazione centra l'obiettivo, condannando le ragioni del carnefice, allora è una buona legge e trova convergenza nella maggioranza die parlamentari. Oggi non c'è un partito che si sta tirando fuori dall'agone perché dice che la legge non serve e questo è un segnale importante".
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